Intervista allo scrittore castellammarese Davide Calandra, autore del romanzo “Apocalisse”

10355747_1082243875125104_2376370343986159908_nCASTELLAMMARE DEL GOLFO. Davide Calandra, laureato in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi Palermo, è oggi uno scrittore e un registra. Dopo la pubblicazione del suo primo romanzo “Apocalisse”, uscito nel 2010  per la casa editrice “Albatros – il Filo”, oggi ripropone una nuova versione del suo romanzo, rivista e aggiornata e ripubblicata in un nuovo formato: l’ebook.

Nel 2010 il suo romanzo è stato presentato a Roma, riscontrando un grande successo, e successivamente ad Alcamo e nella sua Castellammare del Golfo. Oggi è tornato in una duplice veste, scrittore e registra; ha infatti pubblicato un piccolo booktrailer del suo romanzo su youtube che trovate qui.

Recentemente si è anche occupato di teatro, collaborando in alcuni progetti dell’Università di Palermo, e di cinema, facendo parte dello staff di “Leaves of the tree” di Ante Novakovic, film girato tra il Messico e Castellammare del Golfo lo scorso anno.

A cinque anni dalla prima pubblicazione del suo primo romanzo siamo andati ad intervistarlo:

presentazione castellammare
Nel 2010 durante la presentazione a Castellammare

La prima edizione di “Apocalisse” edito da “Albatros il Filo”, tuo primo romanzo è uscito nel 2010. Il romanzo è stato presentato ufficialmente a Roma e poi ad Alcamo e nel tuo paese Castellammare del Golfo. Raccontaci com’è andata.

Si, sono stato invitato nella sede di Roma della casa editrice per la presentazione ufficiale del libro. Hanno organizzato una bella presentazione, leggendo anche le pagine del romanzo. Erano presenti autori di tutta Italia, proprio per questo motivo è stata un’esperienza mistica, mi sono confrontato con altri autori più giovani e meno giovani di me, ma nello stesso tempo ho conosciuto meglio Roma (e gli amici che mi hanno accompagnato per tutto il viaggio!) da cui ho tratto l’ispirazione per altri lavori che ho in cantiere. Oltre alla presentazione del libro sono stato intervistato anche per il loro programma Sky, un’esperienza interessate, ma devo sottolineare anche alcune criticità. Dopo il “bum” dei primi mesi, il successo è scemato un po’, ovviamente non solo per la scarsa pubblicità. È un problema che accomuna un po’ tutti gli autori emergenti d’Italia e non solo. Nel mondo della scrittura, della musica e nello spettacolo in generale, se non si trova qualcuno disposto ad investire nel tuo progetto la strada diventa più dura. La pubblicità se fatta bene porta a conquistare grandi traguardi”.

Adesso andiamo un po’ a ritroso, com’è nata l’idea di scrivere “Apocalisse”?

“Sono sempre stato un appassionato di mitologia e soprattutto di storia, anzi, di storie. Ho avuto modo di approfondire le sacre scritture, e successivamente, con ricerche personali, sono riuscito a tracciare una linea rossa e ad accomunare tutte le storie di varie mitologie del mondo in un’unica grande storia, creando così un personale monomito fantascientifico.”

Ante & Kesh Novakovic
Sul set di “Leaves of the tree” con Ante e Kesh Novakovic

Il tuo romanzo è un fantasy, un mix di fatti storici amalgamati tra di loro. I luoghi da te descritti, sono i luoghi in cui sei cresciuto: la Sicilia ma in particolare Castellammare del Golfo. Sono proprio questi luoghi che ti hanno ispirato nella stesura del romanzo?

“Assolutamente si. Per un semplice motivo: La Sicilia, secondo me, è al centro del mondo. Tutti i miti sono nati qui in Sicilia ed è più facile trovare ispirazione in questa terra. Non sono il primo e non sarò l’ultimo. Considerando che in Sicilia ci sono posti davvero unici che sembrano di un altro pianeta.”

Quanto c’è di autobiografico in “Apocalisse”?

“Poco e niente. Ovviamente qualcosa di autobiografico c’è sempre, mentirei se dicessi il contrario! Ogni autore mette del suo, delle proprie esperienze nelle sue storie. Io ho cercato di dilazionare ciò in tutti i personaggi. Non c’è un unico personaggio che è uguale a me ma in tutti c’è qualcosa di me e delle mie esperienze di vita, ovviamente fino a quel momento, considerato che ho scritto “Apocalisse” sui banchi di scuola.”

Il mese scorso è uscita una nuova versione del tuo romanzo nel famoso formato ebook, come mai questa nuova versione?

apocalisse“Mi riallaccio al discorso di prima. Sono pochi gli editori disposti a scommettere sugli scrittori emergenti. Purtroppo oggi interessa più il fattore economico e non la qualità. Si cerca sempre il guadagno più alto e non si valorizza il progetto che ci sta dietro. L’idea è nata all’Università di Palermo, confrontandomi con alcuni colleghi ho deciso si rimboccarmi le maniche e ripubblicare il libro in maniera autonoma entrando nel nuovo mondo del “self publishing”, con un nuovo progetto e provare così a farmi pubblicità da solo. Lo considero come un esperimento, anche per i progetti futuri. Ormai l’ebook è il formato del futuro.”

Dove possiamo scaricare la versione ebook del tuo romanzo?

“Un po’ ovunque. Lo trovate al prezzo di un caffè (0,99 centesimi) su Amazon, Kobo, Google play books, Ibook Store, sul sito de “La Feltrinelli” e negli altri book store online.”

Tu oggi sei uno scrittore, un registra e uno sceneggiatore e sappiamo che “Apocalisse” non è il tuo unico lavoro, quali sono gli altri progetti nel cassetto?

“Ci sono altri progetti, ma preferisco non divulgare altri dettagli. Vivo alla giornata. Non pianifico il futuro ma posso dirti che ci sono altri progetti in cantiere: a breve inizierò le riprese di un cortometraggio e sto già scrivendo altri due romanzi.”

Dove trovarti online?

“Mi trovate su facebook alla pagina ufficiale, su twitter, istagram e tumbrl mi trovate a @daviclan.”

Grazie e in bocca al lupo per il futuro

“Crepi il lupo. Grazie a voi per il tempo che mi avete concesso.”

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.