21 marzo, anche Castellammare ricorda le vittime delle mafie

DSCN2663CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Anche a Castellammare si sono ricordate tutte le vittime delle mafie. Oggi, 21 marzo, giornata della memoria e dell’impegno organizzata dall’associazione Libera, si è svolta una piccola passeggiata per le vie del paese in ricordo di tutte le vittime delle mafie. Alla giornata, organizzata dal presidio “Piersanti Mattarella” di Libera Castellammare e dall’associazione Castello Libero con la collaborazione del CAI, hanno partecipato anche alcune scuole, alcune classi dell’istituto “Mattarella-Dolci” di Castellammare del Golfo e dell’istituto comprensivo “Giovanni Pascoli”. Presente anche Tiziana Ficalora, figlia del capitano Paolo Ficalora, capitano di lungo corso ucciso dalla mafia nel 1992 proprio a Castellammare del Golfo e per anni dimenticato. Ma non esistono vittime di serie “A” e vittime di serie “B”. Libera nella giornata della memoria e dell’impegno ricorda tutti, dal primo DSCN2639all’ultimo. “Invito i ragazzi a non prendere scorciatoie. – ha sottolineato Tiziana Ficalora – Oggi più che mai è importante essere onesti, in ogni momento della vostra vita.”DSCN2645

Il corteo, partito dal Viale Umberto I, sede del CAI, ha percorso la via Rosario Livatino, soprannominato il giudice bambino, ucciso dalla mafia nel 1990 a soli 38 anni. Dopo un breve momento di raccoglimento, il corteo ha percorso il viale Paolo Ficalora, fino ad arrivare al bene confiscato alla mafia in contrada Crociferi gestito dall’associazione Libera, Castello Libero, antiracket e dal gruppo scout Agesci Castellammare 1.DSCN2659

Presso il bene confiscato alcuni studenti hanno letto alcuni testi in memoria delle vittime delle mafie, seguiti da un piccolo momento musicale. Soddisfatti i ragazzi di Libera: “Ringraziamo tutti per essere venuti e soprattutto ringraziamo Tiziana Ficalora per essere stata presente in questa giornata.”

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.