I ragazzi del liceo Classico e Scientifico di Alcamo incontrano Libera Alcamo e Alqamah.it

11004056_10203831547009428_747486841_nALCAMO. Si è svolto questa mattina un incontro tra alcuni ragazzi del liceo Classico e Scientifico di Alcamo e Marcello Contento, cronista di Alqamah.it e referente di Libera Alcamo. All’incontro, inserito nella consueta assemblea di istituto, hanno partecipato un gran numero di studenti e insegnanti che hanno interagito con Marcello Contento su temi che riguardano il territorio alcamese e non solo.
Un’incontro fortemente voluto dagli studenti chiamati a confrontarsi con chi lavora sul territorio e si occupa di fare informazione e antimafia. Proprio per questo motivo l’assemblea ha avuto un taglio diverso; c’è stato uno scambio di idee, opinioni e considerazioni con i ragazzi che sicuramente saranno protagonisti in futuro di numerose attività sul territorio alcamese.

L’incontro, durato circa tre ore, è stato particolarmente dinamico. Infatti sono state tante le domande e le curiosità che gli studenti hanno rivolto a Marcello. Domande forti, importanti, che servono sicuramente da stimolo per gli studenti ma in particolare per il relatore; domande che evidenziano un’interesse maggiore da parte delle nuove generazioni sui temi che riguardano il proprio territorio.

Sulla mafia sono state dette molte cose, ma sentire la voce degli studenti è stato particolarmente significante. “La mafia è un cancro che impedisce ai paesi di crescere” ha detto qualcuno, “è un organizzazione criminale che nasce dopo l’unità d’Italia” ha detto qualcun altro. E’ chiaro che parlare di mafia in un territorio difficile come Alcamo o Castellammare è sempre complicato. Ma i ragazzi sono sembrati particolarmente interessati al tema che, purtroppo, interessa tutti.11016424_10203831546529416_170403220_n

“La mafia non dà lavoro, forza l’economia. La mafia in passato – sottolinea Marcello Contento rispondendo ai ragazzi – dava lavoro agli amici degli amici, bloccando di fatto l’economia trasformandola in un monopolio, togliendo il lavoro a tutti gli altri imprenditori onesti.”

“Oggi come facciamo a riconoscerli? Non sono più quelli di una volta con la coppola e la lupara.. Oggi sono più potenti, controllano l’economia, sono in giacca e cravatta, sono imprenditori, avvocati ecc.” e ancora Edoardo si chiede: “Come si può cambiare il modo di pensare di alcuni?”. “Io non ho una ricetta, – spiega il referente di Libera Alcamo – forse la ricetta perfetta non esiste. Bisogna soprattutto iniziare cambiando la cultura mafiosa, partendo proprio dalle scuole. La ricetta per cambiare la società la dobbiamo trovare insieme. La cultura mafiosa si cambia a scuola e attraverso il sapere”.

“Noi come possiamo contribuire per sconfiggere la mafia?” si chiede Simona. “Basta poco per cambiare la cultura, bastano piccoli gesti quotidiani”, risponde Marcello.
Inoltre, sono stati resi noti anche gli impegni di Libera, su tutti l’appuntamento fisso del 21 marzo, la giornata della memoria e dell’impegno che quest’anno si celebrerà a Bologna. Un giorno importante in cui saranno ricordate tutte le vittime innocenti delle mafie.
“La mafia ha un potere forte anche grazie alla politica e a volte esiste una mafia dell’antimafia, come possiamo difenderci?”. Una domanda molto forte e attenta quella di Alessandra, che dimostra un’attenzione importante verso questi temi, spesso di difficile lettura. “La mafia ha bisogno della politica e la politica ha bisogno della mafia – cerca di sintetizzare il cronista di Alqamah.it – ma l’errore più grande è quello di generalizzare. Questo porta solamente ad avere poco rispetto nei confronti dello Stato e indebolire le istituzioni, favorendo così la criminalità organizzata. Occore sempre essere informati sui fatti, non tutti i politici sono corrotti, bisogna individuarli ed isolarli, facendo anche nomi e cognomi”.

“Anche ad Alcamo – spiega Irene – molti hanno un lavoro grazie alla politica, e devono dare a loro il voto, per questo la politica diventa un problema”. “Bisogna togliere il voto a questa gente”, conclude Marcello. Poi c’è Alice che si emoziona pensando al sacrificio di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Peppino Impastato e tutti gli altri: “Oggi più di allora c’è bisogno di partecipare alle manifestazioni e di manifestare vicinanza a chi ancora oggi è a rischio” sottolinea Alice ricordando anche il giudice Nino Di Matteo e lo scrittore Roberto Saviano.

La discussione ad un certo punto si fa molto più interessante. I ragazzi hanno aperto un vero e proprio dibattito tra di loro con idee e considerazioni contrastanti. Infine il messaggio che il nostro cronista di Alqamah.it lancia ai ragazzi è semplice e chiaro “Cercate sempre la verità. E ricordate che se non lascerete da soli nessuno in questa battaglia, forse un giorno le cose cambieranno per davvero”.
Durante la mattinata sono state ricordate anche le vittime della stage della casermetta di Alcamo Marina, Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo da cui prende il nome il presidio di Libera Alcamo.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.