Un consiglio comunale “caldo” a Castellammare, toni duri sull’illuminazione pubblica

unnamedCASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è svolta ieri la seduta del consiglio comunale a Castellammare. Un consiglio molto “caldo”, per gli argomenti di discussione ma soprattutto per i toni molto accesi. Tanti i punti all’ordine del giorno, il primo, presentato dai consiglieri di “Cambiamenti” Cruciata e Labita sulla “liquidazione di 10 mila per un raduno di auto d’epoca”, decaduto per l’assenza dei due consiglieri arrivati in consiglio in ritardo. Da parte dell’amministrazione spiegano che 5000 euro provengono dalla regione, e gli altri 5000 non sono usciti dalle casse comunali ma dal finanziamento di un privato. Resta comunque una bella cifra per una manifestazione di auto d’epoca che negli anni precedenti è costata molto meno. Ma resta da sottolineare che la cifra non è stata concessa dal comune, una precisazione doverosa che per dovere di cronaca andava riportata.

Si è così passati al secondo punto all’ordine del giorno, l’interrogazione presentata dal consigliere Asaro avente ad oggetto “disagi creati agli abitanti del quartiere comunale della chiusa a seguito dei contemporanei lavori di riqualificazione del centro storico e della villa Margherita”. Il consigliere Asaro spiega che “bisogna garantire un minimo accesso al quartiere per i primi soccorsi”. Asaro lamenta anche una mancata coordinazione e il comportamento troppo “irrispettoso” di alcuni funzionari del comune verso gli abitanti del quartiere. “Nessuno è in grado di coordinare i lavori per garantire un accesso sicuro?”. Risponde il Vice Sindaco Canzoneri che spiega la posizione dell’amministrazione comunale: “Abbiamo verificato la situazione e stiamo cercando in tutti i modi di risolvere il problema. La nostra idea è quella di accelerare il più possibile i lavori per evitare ulteriori disagi, anche per non perdere i fondi.  Ogni settimana l’assessore di competenza si vedrà con il direttore dei lavori per fare il punto della situazione. Sarebbe stato giusto – sottolinea Canzoneri – fare prima un lavoro e poi un altro, ma non è stato possibile. Si tratta di interventi urgenti e non potevamo fare diversamente”. Il consigliere Giacomo Asaro non si ritiene comunque soddisfatto della risposta.

Si passa all’atto di indirizzo dei consiglieri di “Cambiamenti” Stefano Cruciata e Vitalba Labita avente ad oggetto “ripristino del corretto funzionamento del fanale di destra a luce verde fissa installato all’estremità della diga foranea del porto di Castellammare, posto a segnalazione dell’ingresso al porto stesso”. Il consigliere Stefano Cruciata chiede all’amministrazione di “farsi carico e di risolvere il problema. Siamo andati ad informarci e a verificare di persona, – spiega Cruciata – il problema è molto semplice, ci hanno riferito che si tratta di una batteria da sostituire, ma la palla passa dai vari uffici senza trovare una soluzione”. Arriva immediata la risposta del Sindaco Coppola: “Ogni volta che si guasta, – sottolinea il Sindaco Coppola – chiamano me, il Sindaco. Io provvederò come ho sempre fatto, ma non è compito mio, e non va bene che gli altri organi restino in silenzio scaricando sempre al Sindaco. Comunque presto sarà sistemato”. Interviene il consigliere Di Bartolo che aggiunge “l’organo preposto è la capitaneria di porto, quindi non ha molto senso l’atto di indirizzo presentato”. Più duro il consigliere di maggioranza Giuseppe Cruciata che definisce l’atto “aria fritta”. Il consigliere Camillo Coppola ringrazia per la segnalazione ma spiega che non voteranno l’atto perché non è di competenza del Sindaco”. Contrario anche il consigliere di “Articolo 4” Foderà.

Il Consigliere Motisi, più critico e duro di tutti, si rivolge direttamente ai colleghi di maggioranza: “se non votate mostrate la vostra incoerenza; perché la denuncia deve essere accolta e votata, anche quella dell’altra volta, sul depuratore, era “aria fritta”. Quindi vista la disponibilità del Sindaco, anche se non è sua la responsabilità, trovo giusto votare l’atto”.

Critico anche il consiglieri di Ncd Giuseppe Fausto che, in merito al primo punto all’ordine del giorno (quello decaduto per l’assenza dei due consiglieri), accusa i consiglieri di “Cambiamenti” di fare “vecchia politica”.

D’accordo invece il consigliere Palmeri che, vista la disponibilità del Sindaco, decide di votare l’atto. In fine l’atto viene respinto trovando tutta la maggioranza contraria, astenuti invece Fausto e Norfo in segno di “ammonizione” verso “Cambiamenti”. Inutili i voti favorevoli dei due consiglieri e quelli di Asaro, Palmeri e Motisi.

Un altro atto di indirizzo dei consiglieri di “Cambiamenti” Cruciata e Labita avente ad oggetto “realizzazione di un isola ecologica a disposizione dei cittadini per il conferimento di rifiuti speciali ed urbani non altrimenti separabili attraverso il normale porta a porta” ha creato non poche polemiche. Il Sindaco Coppola spiega che “abbiamo già preso contatti e effettuato incontri in merito. Abbiamo anche ottenuto un terreno confiscato alla mafia e, grazie all’ausilio di un’associazione, abbiamo già pensato di utilizzare proprio quella. Oltre alla cultura della raccolta differenziata c’è anche la necessità economica”. Contrari i consiglieri Camillo Coppola, Giuseppe Cruciata e Maurizio Paradiso perché l’argomento è già oggetto di interesse dell’amministrazione, oltre che di questi servizi si occupa già l’Agesp. Critico invece il presidente del consiglio Bucca, che ritiene inutili alcune parti dell’atto. Duro invece il consigliere Motisi che rimarca invitando i colleghi al voto favorevole: “i colleghi di Cambiamenti hanno fatto un atto doveroso, quindi bisogna votarlo, perché il vostro rifiuto è solo una scelta politica”. Motisi conclude accusando anche la maggioranza di “poca trasparenza”. Dopo cinque minuti di pausa, l’atto è stato modificato dai consiglieri di Cambiamenti ed infine approvato all’unanimità.

Si passa all’atto presentato dai consigliere Giuseppe Cruciata e Lorena Di Gregorio avente ad oggetto la “revisione della convenzione con la ditta che gestisce gli impianti di pubblica illuminazione GEMMO s.p.a.”. Giuseppe Cruciata spiega che “sulla GEMMO non si cerca lo scontro, ma non possiamo passare da padroni a garzoni”. Asaro è molto critico sulla questione e sottolinea che “gli esperimenti si fanno prima di installare le lampade, non dopo”. Per l’amministrazione interviene l’assessore Marchese: “Non dobbiamo aprire un contenzioso, ma bisogna trovare una soluzione comune. Stiamo cercando di fare il possibile per risolvere il problema”. Durissimo il giudizio del presidente del consiglio comunale Domenico Bucca: “i lampioni senza il vetro protettivo sono in uno stato vergognoso, il problema non può essere trascurato. Questo è un problema serio. Oggi non abbiamo più un’immagine notturna del nostro paese, dobbiamo intervenire subito.” Marchese ribadisce che “aprire un contenzioso è inutile e non produttivo anche in termini economici, dobbiamo metterci d’accordo”. Bucca invece ribadisce che il danno d’immagine è più grande rispetto al danno economico di un eventuale contenzioso. Anche Lorena Di Gregori è critica e attacca: “Non è ammissibile che Castellammare resti al buio. C’è un danno enorme all’immagine ma anche sotto il punto di vista della sicurezza. Al comune la ditta costa quasi 4 milioni di euro”. Fausto interviene e precisa che “i 4 milioni sono spalmati in nove anni e che c’è sicuramente un importante risparmio in bolletta per il comune”. Sia dall’intervento di Fausto e da quello successivo di Bucca ad essere messo in discussione non è il precedente atto di affidamento alla ditta GEMMO ma il servizio effettuato dalla ditta. L’atto viene approvato ma si sono astenuti Fausto, Asaro, Palmeri, Stefano Cruciata e Labita.

Il consiglio comunale viene rinviato a lunedì 25 febbraio per la discussione degli altri punti all’ordine del giorno.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.