Una “panda” anche grigia per la politica che deve cambiare

soldi denaroOggi protesteranno i Consigli comunali contro i tagli e le tasse del Governo Renzi. Intanto potrebbero fare anche altro…mettersi a correre per esempio

Consigli comunali aperti. Cioè oltre ai consiglieri eletti e agli amministratori potrà partecipare ma soprattutto intervenire anche ogni semplice cittadino. L’appuntamento è promosso dall’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni d’Italia. Oggi l’appuntamento riguarderà anche i Consigli comunali della nostra provincia. L’obiettivo è fare approvare dai Consigli comunali una identica delibera che sostanzialmente dovrà invitare il Governo di Matteo Renzi a modificare la norma sulle esenzioni Imu per i terreni agricoli; trasferire agli enti locali i fondi 2014 e garantire gli stessi trasferimenti per il 2015. Intenti nobili non c’è dubbio. Ma è davvero vero che altro non si può fare? Qualcosa per ritrovare i soldi in bilancio si: non c’è bisogno di “stipendi” per chi fa politica, si possono trovare i “piccioli” riducendo compensi e gettoni per la politica.

Non ho fatto i conti, si può prevedere che non si ritroveranno così tanti denari, ma pensate, qualche soldo per fare qualche manutenzione nelle scuole, o mettere assieme diversi denari per costruire per esempio una palestra degna di questo nome a disposizione delle scuole, non si potranno trovare? Penso di si, non per tacitare i cittadini incontentabili ma cominciare a dare qualche risposta concreta, nel senso che pur in tempo di crisi si può far vedere che si può costruire. La politica non è fatta di compensi, è fatta di idee. Dobbiamo riconoscere che dai palazzi di città della nostra provincia …c’è scarsità di idee. E quando qualche idea viene fuori è difficile da capire…sfinge e faraoni per esempio…se nelle serate d’inverno e natalizie nei pressi di quelle sfinge e faraoni, delle diverse scenografie teatrali sparse per la città, si fossero svolti anche piccoli momenti teatrali e di spettacolo, tra la prosa e la lirica forse la cosa poteva essere diversa. Chiusa parentesi e torniamo alla protesta di domani. Dicevamo: la politica che deve pensare più alle idee che ai suoi compensi. Si, capisco, ci sono le leggi, i tagli sono stati fatti, ma dovremmo tutti riconoscere che è poco. I vecchi gettoni di presenza alle sedute consiliari e a quelle delle commissioni potrebbero andare meglio, e per le Giunte, sindaci, vice sindaci e assessori, per i compiti che hanno, soprattutto gli assessori, dimezzare ancora si può, e così di pari passo si potrebbero ridurre anche i compensi per i sindaci. Anche in questo caso: trovare i soldi per sistemare il verde cittadino a cominciare da quello dei quartieri popolari forse sarebbe possibile. Populismo? No, niente affatto. E’ mettere nero su bianco su come la si pensa. Chissà un giorno si passi a fare altro, non ci si potrà comportare diversamente.

La dico chiaramente. I consiglieri che con tanto di comunicato stampa, foto stile “matrimonio”, tutti belli vestiti e rasati, piega a posto, pubblicata su giornali e siti on line, che fanno beneficienza non ci convincono. E’ pubblicità progresso. Ci convincono quei consiglieri comunali che fanno altro. Che possono fare altro, senza bisogno di finire stampati sul giornale. Pensate, solo per i consiglieri comunali? Certamente dai palazzi nazionali a quelli regionali bisogna tagliare gli stipendi alla politica, riconoscendo ovviamente quelle spese che servono a far funzionare la politica. Penso proprio che senza tanti soldi certi soggetti troveranno ragione per trovare nel loro dentro una crisi tanto grave da non far più il politico  Già questa sarà una vittoria. Il voto libero farà il resto. Oggi la politica deve solo dare indirizzi al resto devono pensarci direttori e manager, loro si che devono essere pagati, ma puniti quando risultano incapaci, ed evitare il gioco degli organi di valutazione che alla fine premiano e pagano tutti. In uno scenario così fatto la politica potrebbe diventare terreno fertile per chi ha idee da proporre, per i professionisti che così potrebbero agevolmente dividersi tra le attività proprie di lavoro e i Consigli, anche per chi ha un lavoro dipendente,pubblico e privato,  non toglierebbe all’amministrazione dalla quale dipende tempo e denaro…: per esempio un qualsiasi consigliere comunale che si occupa di impresa ittica potrebbe farlo senza dover far tanto rimborsare l’azienda per il tempo perso nelle aule politiche, stessa cosa per un qualsiasi infermiere diventato nonostante tutto manager in un centro fisiatrico, o per un qualsiasi consigliere comunale che una volta eletto ha trovato pronta la mamma o il fratello per vedersi assunto nella società di famiglia. A Trapani qualche consigliere in tal senso avrebbe molto da dire….e non da ridire.Tali Salone, Colbertaldo, Pumo, ma non solo loro, per esempio potrebbero costare meno, avrebbero più tempo per stare al lavoro e il Comune risparmierebbe tante risorse per rimborsare la loro inattività lavorativa servita a produrre , per il bene di tutti, nell’aula consiliare!  Ma sino a quando si dirà se non fa nulla il mio dirimpettaio io non faccio nulla, niente si muoverà, e non sarà mai come dice il nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi: l’Italia non si rimetterà davvero a correre…non basta l’Expo per far rimettere a correre l’Italia serve il coro delle buone cose per far rimettere in corsa l’Italia. L’adagio rossiniano piano pianissimo e senza parlare non ci può più appartenere. Ma  non servono grandi auto o super Tav per farci mettere a correre…a ben vedere basta una Panda grigia… ma anche colorata!

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.