Bonventre replica nuovamente all’On. Palmeri sul caso Ricupati

Palmeri Bonventre 2ALCAMO. Parole durissime del primo cittadino di Alcamo, Sebastiano Bonventre, in merito alla vicenda che ha sollevato all’Ars l’On. Valentina Palmeri del M5S, sulla rimozione del segretario generale Cristoforo Ricupati.

Per la Palmeri la risposta della regione è inequivocabile: “non si comprende inoltre dove il Sindaco rilevi del sarcasmo nella risposta della Regione; al contrario, la regione ha perfettamente rappresentato il desolante quadro offerto dalla vicenda denunciata con l’interrogazione”. (stralcio del comunicato di 5 stelle)

Il Sindaco Bonventre ha immediatamente replicato alle accuse dell’onorevole pentastellato direttamente attraverso una nota stampa che riportiamo integralmente:

Di desolante nella vicenda – commenta il Sindaco – c’è soltanto una legge palesemente incostituzionale, un’idea che essa si interpreta secondo le convenienze, un ripetuto ignorare che la CIVIT di pareri ne ha espresso ben due e non uno come dice l’on. Palmeri e nel secondo dei quali, rinvia al ministero della funzione pubblica una corretta interpretazione della norma proprio per la specificità del caso.
E’ un ripetuto ignorare che lo stesso ministero degli interni ha sospeso il procedimento verso Ricupati, un’incapacità a comprendere come l’ultimo periodo del suddetto parere regionale contenga un’affermazione del tutto gratuita che nulla fornisce rispetto alla valutazione del fatto, se non squallido sarcasmo appunto.
In quanto alla frase “parvenza di legalità” rispetto alla vita amministrativa del comune di Alcamo usata dalla parlamentare, lo ritengo palesemente offensivo se non addirittura diffamatorio poiché volto ad una amministrazione che ha fatto della trasparenza motivo guida. Ritengo che in nessun parere ufficiale ad oggi in possesso del sindaco si evinca l’obbligo di rimuovere Ricupati; in quanto al danno erariale mi sfugge la sua costituzione posto che se avessi sostituito il segretario ne avrei dovuto pagare parimenti un altro!. E finché la costituzione repubblicana garantirà la strutturazione dei gradi di giudizio così com’è ora, la legge Severino non è in linea con quel dettato. Parliamo di uomini non di pupazzi!!

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