Il M5S smentisce Bonventre sul caso Ricupati

valentina palmeriPALERMO. Non sembra avere fine la diatriba che riguarda la rimozione del segretario generale di Alcamo, Cristoforo Ricupati, al centro di una questione giudiziaria che si è trasformata presto in politica. Bonventre qualche giorno fa aveva risposto alla richiesta dell’On. Palmeri di accelerare i tempi di rimozione spiegando le motivazioni per cui ciò non è ancora avvenuto.

Oggi il movimento, con una nota ufficiale, spiega la necessità di fare chiarezza sulla vicenda con una lunga dichiarazione dell’Onorevole alcamese che si trova alla regione eletta nelle file del Movimento 5 Stelle : “A seguito del comunicato del sindaco Bonventre sul caso Ricupati, occorre fornire una doverosa replica volta a ristabilire la verità dei fatti, palesemente travisati dal primo cittadino che si ostina a mantenere nel ruolo dirigenziale più alto del comune di Alcamo un condannato per abuso d’ufficio e falso ideologico. In primo luogo, il Sindaco commette un rilevante errore di valutazione nel considerare superata la delibera della Civit n. 46/2013 del 27 giugno 2013, la quale affermava che: “il D.lgs. n. 39/2013 non pone alcun problema di retroattività e, conseguentemente, di violazione dell’invocato principio tempus regit actum. Le norme del decreto – in particolare, gli artt. da 4 a 8 – non incidono sulla validità del preesistente atto di conferimento degli incarichi… Trattandosi di un “rapporto di durata”, dunque, il fatto che l’origine dell’incarico si situa in un momento anteriore non può giustificare il perdurare nel tempo di una situazione di contrasto con la norma, seppur sopravvenuta”.

Una questione di ragionevolezza quella che richiede la rimozione del segretario: “perché il protrarsi di situazioni di incompatibilità oggettivamente in contrasto con la nuova disciplina finirebbe col differire nel tempo la sua efficacia e, quindi, il perseguimento della finalità di prevenzione della corruzione che il legislatore ha attribuito alla disciplina in esame, e creerebbe una disparità di trattamento tra i dirigenti a cui è stato conferito l’incarico prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 39/2013 e i dirigenti a cui è stato conferito successivamente. Si può concludere osservando come sul piano sistematico l’interpretazione ora esposta ben si coordini con la disciplina dell’immediata applicabilità espressamente prevista dall’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013 in tema di inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione richiamata nella nota”.

Un continuo richiedere pareri quello del sindaco Bonventre cui hanno fatto seguito le risposte della Civit circa la sospensione delle proprie decisioni.

“La risposta fornita dal Sindaco è indubbiamente fuorviante poiché non tiene conto di tutto quanto sopra rappresentato e che può facilmente desumersi dall’analisi dei documenti e dalla lettura dei testi di legge. Non si comprende inoltre dove il Sindaco rilevi del sarcasmo nella risposta della Regione; al contrario, la regione ha perfettamente rappresentato il desolante quadro offerto dalla vicenda denunciata con l’interrogazione.

Ancor più paradossale appare il richiamo al caso De Magistris che, oltre ad attenere a circostanze diverse, riguarda la sospensione del procedimento in via cautelativa ordinata dal Tar in ragione della presunta il legittimità costituzionale dell’articolo 11 primo comma lettera “a” e dell’articolo 10 primo comma lettera “c” del decreto legislativo 235 del 31 dicembre 2012 “perché la sua applicazione retroattiva si pone in contrasto con gli artt. 2, 4, secondo comma, 51, primo comma e 97, secondo comma della Costituzione”. Aspetto che il Tar ha definito come “non manifestamente infondato”. Infine, consiglio al Sindaco la lettura dell’art. 17 del D.L. 39/2013, il quale dispone che: “Gli atti di conferimento di incarichi adottati in violazione delle disposizioni del presente decreto e i relativi contratti sono nulli”. Conseguentemente, se gli atti di conferimento ed i contratti sono nulli, a che titolo si è pagato e si continua a pagare il segretario generale? Ed ancora, se gli atti di conferimento ed i contratti sono nulli, che ne sarà ad esempio di tutti gli atti posti in essere dal segretario generale, attesa l’illegittimità della propria posizione? Il Comune di Alcamo potrebbe avere subito dei danni erariali da questa vicenda? Pertanto, invito il sindaco a smetterla di arrampicarsi sugli specchi e continuare a difendere l’illegittima posizione di un segretario generale condannato per reati contro la Pubblica Amministrazione. Se vuole rendere un buon servizio e vuole ridare una parvenza di legalità alla propria città, provveda a rimuovere rapidamente Ricupati, Alcamo ne sarà grata”.

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