Contrasto lavoro nero nel trapanese. Scoperti cinque lavoratori in nero e sospese tre attività

Carabinieri Lavoro NeroContrasto dell’Arma al lavoro nero a Trapani e Provincia: scoperti 5 lavoratori completamente in nero e sospese 3 attività imprenditoriali, sanzioni amministrative per oltre 26.000€, recuperati 5.000€ di contributi dei lavoratori.

 E’ questo il bilancio  dei servizi finalizzati al contrasto dell’odioso fenomeno del lavoro nero e a favorire la tutela della dignità nei luoghi di lavoro, nell’ultima settimana i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Trapani, hanno a più riprese focalizzato la propria attenzione nei confronti di obiettivi commerciali diversificati e in fasce orarie anche serali. D’intesa fra il Comandante Provinciale Col. Fernando Nazzaro e Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Trapani, Arch. Francesco Genova, sono stati sottoposti a controllo 5 esercizi commerciali in Trapani(2), Santa Ninfa(1), Partanna(1) e Mazara del Vallo(1), verificando 17 posizioni lavorative. Di questi:

– 5 lavoratori sono risultati totalmente “in nero” e privi di tutela assicurativa e previdenziale;

–  3 lavoratori sono risultati irregolari

Avendo quindi riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente, i militari intimavano la sospensione di 3 attività imprenditoriali come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, così come recentemente modificato a dicembre 2013.

Certi datori di lavoro continuano ad approfittare dello stato di necessità del lavoratore subordinato che, specie in questi tempi di difficoltà economiche, accetta di lavorare in nero pur di impiegarsi con i conseguenti immaginabili rischi oggi in caso di infortunio e domani all’atto del pensionamento, quando l’INPS non riconoscerà la giusta pensione, non ritrovando i versamenti contributivi.

Inoltre alle attività in Trapani, sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 26.000€, per l’anzidetta presenza dei 5 lavoratori “in nero”. Mentre i 3 datori di lavoro cui veniva imposta la sospensione dell’attività imprenditoriale hanno dovuto ottemperare alle prescrizioni irrogate dai militari, nonché regolarizzare i dipendenti in nero, versando l’importo di complessivi 5.850€ e, successivamente, dovendo versare i contributi previdenziali e assistenziali non corrisposti. Nella sostanza quello che risulta dopo ogni controllo in cui emerga l’irregolarità è che mantenere posizioni irregolari non è conveniente poiché si finisce per dovere ripagare ogni posizione per intero con l’aggiunta della sanzione.

I controlli proseguiranno anche nei giorni a venire, con la variante degli obiettivi e degli orari, al fine di garantire la massima equità in ogni settore, per contrastare il fenomeno in questione che comporta, com’è noto, conseguenze negative al tessuto socio economico della provincia e nazionale, nonché dirette ripercussioni sui profili previdenziali e di sicurezza di ogni singolo lavoratore .

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