Opposizione di Cambiamenti a decisione del consiglio Comunale

CambiamentiCASTELLAMMARE. Il Consiglio comunale di Alcamo ha votato lunedì 20 un regolamento che determina l’utilizzo dei locali scolastici in orario non  scolastico, da qui l’opposizione del gruppo consiliare  Cambiamenti che sostiene illegittima la decisione assunta dal consiglio in quanto prerogativa del consiglio di  istituto. A sostegno della propria posizione sono elencate le motivazioni che qui riportiamo:  nessuna utilizzazione dei locali è possibile, sia pur disposto dal Comune, se non previo motivato e vincolante parere, con apposita delibera, espresso dal Consiglio di Istituto, facendo riferimento ad una norma in atto che si riconosce nella denominazione di autonomia scolastica , in atto già dal 1999.Una successiva norma del 2001 recita:“Al Consiglio di Istituto spettano le deliberazioni relative alla determinazione dei criteri e dei limiti per lo svolgimento, da parte del dirigente, delle seguenti attività negoziali:….c) utilizzazione di locali, beni e siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi”.

Il secondo articolo recita testualmente:”La utilizzazione temporanea dei locali dell’istituto forniti dall’ente locale competente può essere concessa a terzi, con l’osservanza dell’articolo 33, comma 2 lett c), a condizione che ciò sia compatibile con la destinazione dell’istituto stesso ai compiti educativi e formativi”. L’utilizzo delle strutture deliberato dalle scuole deve comunque essere destinato a finalità educative e formative, quasi  a intendere che altre attività (ricreative, ludiche, convegnistiche, politiche, ecc, proposte dal Regolamento) non possano essere previste.Ne deriva che tra scuola e territorio,il comune nel caso in oggetto, devono muoversi in direzione parallela e in accordo non già l’una in subordine all’altro. Non ultimo un problema igenico: se la sera i locali vengono utilizzati da terzi, estranei alla scuola, il giorno dopo i ragazzi entreranno in strutture pulite e sanificate o in locali sporchi e adoperati per finalità tutt’altro che  formative. Il maggior timore è che i locali scolastici  possano essere ceduti ad enti formativi a scopo di lucro che nulla hanno da spartire con la scuola pubblica. Questi i timori e le perplessità avanzate  da Cambiamenti.

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