Megaservice: “I sindacati chiedono l’intervento della Prefettura”

megaserviceTRAPANI. Sulla situazione della Megaservice i sindacati trapanesi chiedono l’intervento della Prefettura per trovare delle soluzioni concordate.

Le decisioni che le organizzazioni sindacali hanno preso in occasione dell’ultimo incontro all’Ufficio provinciale del lavoro sulla vertenza Megaservice sono frutto di numerose assemblee svolte nelle scorse settimane e sono state, quindi, prese nel totale rispetto delle volontà espresse dei lavoratori da noi rappresentanti“. Lo affermano Filippo Cutrona, Mimmo Milazzo e Eugenio Tumbarello, rispettivamente segretari generali di Cgil Trapani, Cisl Palermo Trapani e Uil Trapani, prendendo posizione sulla possibilità di costituire una cooperativa sociale formata dagli stessi lavoratori dell’ex società partecipata della provincia regionale di Trapani, adesso licenziati in massa dopo che la società è stata messa in liquidazione nel febbraio 2013.

Il nostro lavoro su questa vertenza è stato intenso – aggiungono -. Abbiamo protestato pacificamente occupando l’aula consiliare della provincia e il tetto di Palazzo Riccio di Morana. Abbiamo partecipato a numerosi tavoli tecnici presso la Regione, dove il governo siciliano ha preso impegni mai rispettati, ultimo dei quali lo stanziamento della cifra di un milione di euro come sostegno ai redditi. Abbiamo cercato soluzioni alternative al licenziamento fino all’ultimo istante, chiedendo ai commissari liquidatori di differire i licenziamenti a un momento successivo al riordino delle società partecipate“.

I tre sindacalisti spiegano, dunque, le ragioni per cui la nascita di una società cooperativa tra gli ex dipendenti della Megaservice non sarebbe stata positiva: “La maggior parte dei lavoratori dell’ex partecipata ci ha dato parere negativo sulla costituzione di una cooperativa poiché, in primo luogo non avrebbe dato lavoro a tutti, e coloro che ne sarebbero rimasti esclusi non avrebbero potuto accedere agli ammortizzatori sociali non avendo maturato i requisiti. In secondo luogo, i tipi di incarichi che si sarebbero potuti affidare a tale cooperativa sono molto limitati poiché i servizi che gli enti pubblici possono dare per incarico diretto, senza espletare prima una gara d’appalto, sono per cifre molto ridotte. Per una società del genere essere competitiva partecipando a una gara è molto difficile poiché non ha mezzi, attrezzature e tutto quello che può servire in questo contesto“.

Cutrona, Milazzo e Tumbarello concludono dicendo che: “Noi siamo sempre disponibili a fare tutto il possibile nell’interesse dei lavoratori. Siamo sempre pronti ad ascoltare chi vuole interloquire direttamente con noi, senza fare ricorso a nessun tipo di intermediazione. Proprio per questo auspichiamo il coinvolgimento del prefetto Leopoldo Falco nella vertenza in modo tale che tutti i soggetti interessanti possano riunirsi intorno a un unico tavolo tecnico dove ognuno possa dare il proprio contributo per salvaguardare il futuro occupazionale di questi lavoratori“.

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