La Sicilia vince al Festival internazionale del cinema archeologico

festival internazionale del cinema archeologicoSELINUNTE CASTELVETRANO – Lorenzo Daniele di Augusta ha vinto la quarta edizione del Festival internazionale del cinema archeologico, promosso in collaborazione con la Fondazione Museo civico di Rovereto e la rivista specialistica “Archeologia Viva”,  con il patrocinio del Comune di Castelvetrano.

A Daniele il sindaco di Castelvetrano Felice Errante ha consegnato il “Premio Selinon”, la riproduzione di un tetradramma selinuntino in argento opera della Morpier di Firenze.

La tre giorni di proiezioni si è tenuta presso il Campus archeologico museale di contrada Manicalunga a Triscina, considerata la periferia dell’antica città di Selinunte, dove sono state effettuate campagne di scavi su una necropoli. Quella di Selinunte è una delle poche appendici della rassegna internazionale che si organizza proprio nel centro del Trentino Alto Adige.

Daniele ha vinto con “Occhiolà – Un Presepe dei monti Erei” che narra di Occhiolà, un borgo contadino dell’entroterra catanese, alle pendici dei monti Iblei, distrutto nel gennaio 1693 durante il sisma che si abbatté sui paesi della Sicilia sud-orientale. Tre secoli dopo, la ricerca archeologica ha messo in luce i resti di quel luogo, scoprendo tra le macerie e i detriti le tracce di una vita interrotta. Tra i reperti, un piccolo presepe modellato a mano, sigillo dell’ultimo palpito di vita del villaggio. Il film è stato prodotto nel 2011 da Fine Art Produzione in collaborazione con la Scuola di specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Catania. «Il nostro impegno in Sicilia è un’impresa davvero difficile – ha detto Lorenzo Daniele – per la mancanza di fondi e quando un lavoro realizzato a fatica incontra i favori del pubblico per l’autore è una grande gratificazione». Al Baglio Calcara, restaurato e oggi sede dei laboratori di restauro per i reperti archeologici trovati proprio in contrada Manicalunga, il pubblico ha giudicato col voto il film più bello. I documentari in gara erano sei, tutti doppiati in italiano, scelti tra il meglio della produzione cinematografica internazionale a tema archeologico, storico, etnologico.

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