Il Presidente del Pd Trapanese scrive a Davide Faraone sull’emergenza migranti

PRESIDENTE PROVINCIALE PD TRAPANITRAPANI. Christian Emmola, Presidente del PD in Provincia di Trapani, scrive al Componente della Segreteria Nazionale del Pd e responsabile politiche per l’Immigrazione, Davide Faraone.
Emmola nella sua lettera chiede un interventi urgenti nell’accoglienza migranti. Tra questi l’incremento degli uffici preposti al rilascio dei permessi di soggiorno. Tra Trapani, Agrigento e Enna, esiste una sola commissioni.

“La provincia di Trapani – commenta il Presidente del PD trapanese – è ormai divenuta crocevia di sbarchi e della conseguente accoglienza di diverse migliaia di “povere anime disperate”. Con grande ammirazione, riconosco che la Prefettura di Trapani sta espletando un encomiabile lavoro per fronteggiare un emergenza umanitaria grazie anche alla collaborazione di diversi volontari. Al momento, la mia provincia è l’unica a fronteggiare l’emergenza con numeri superiori alle aspettative dello stesso Ministero dell’Interno, e risulta essere la prima provincia in Sicilia in termini di persone accolte: ben 2100 migranti in 27 strutture ed a questi si aggiungono altri 400 rifugiati accolti in 12 Sprar e 50 extracomunitari reclusi nel Cie di Milo”.

“Trapani e la Sicilia tutta – prosegue Emmola – non devono e non possono essere lasciate sole in questo stato di assoluta emergenza umanitaria! A tal uopo ti chiedo di attivarti immediatamente, dando seguito a quello che è l’ufficio da te egregiamente svolto all’interno della segreteria nazionale del PD, affinché vengano preliminarmente eliminate le criticità, così come definite dal Prefetto Falco, dell’accoglienza dei migranti. È di tutta evidenza infatti che la presenza di una sola commissione per il rilascio dei permessi di soggiorno per le province di Trapani, Agrigento ed Enna non agevola gli sforzi quotidiani operati dalla prefettura. In tal senso concordo ulteriormente con il Prefetto di Trapani nel definire “inaccettabile” un tempo di attesa pari a circa un anno per il riconoscimento dell’asilo politico”.

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