Trapani cerca già il sindaco e la senatrice Orrù viene messa in corsa dal senatore Mucchetti

Pamela OrrùIl presidente della Commissione industria striglia gli amministratori sull’incapacità a fare proposte e dice che questo dipende dall’assenza di donne nelle istituzioni locali. Intanto nel Pd trapanese la sfida arriva in piazza, e non tanto per dire

La visita istituzionale della commissione Industria del Senato a Trapani è diventata subito qualcos’altro rispetto agli originari intendimenti, che erano quelli di dare risposte alle aspettative di sviluppo antiche di trent’anni. E il presidente della commissione Industria, il senatore del Pd Massimo Mucchetti, nota firma del giornalismo italiano (Corriere della Sera, Espresso), l’ha presa con “filosofia”, da buon laureato in filosofia: rispetto alle difficoltà a fornire risposte concrete capaci di convincere gli interlocutori parecchio arrabbiati sulla possibilità vera di risolvere ataviche problematiche oramai incancrenitisi, ha girato subito agli amministratori le colpe, incapaci a fare proposte convincenti. Soluzione? Chiamare all’impegno le donne. Il senatore Mucchetti tirando ieri sera la conclusione all’audizione svolta nel Palazzo della Prefettura è subito andato al nocciolo della questione che aveva più a cuore. Mentre il prefetto Falco gli dava la parola sottolineando l’alto numero di interventi, ben 15, lui rispondeva dicendosi soddisfatto ma sottolineando che tra questi 15 che avevano preso la parola non c’era stata nemmeno una donna. “Probabilmente se le cose non vanno bene come non vanno bene sarà anche perché una buona parte di intelligenze non vengono sfruttate, appunto le intelligenze al femminile”. Soddisfatte le due donne che stavano sedute al suo fianco, le senatrici Adele Gambaro e Pamela Orrù. E’ stata quest’ultima a prendere l’iniziativa di portare a Trapani, la sua città, una delegazione della commissione Industria. Quindi si presume che la senatrice Orrù sia stata doppiamente soddisfatta. Perché le parole di Mucchetti sono suonate, alle orecchie di chi doveva intendere, come un preciso viatico verso la prossima sindacatura di Trapani. Semprecchè davvero il sindaco-generale Vito Damiano si avvia a prendersi la sfiducia dal Consiglio comunale. Diverse cose è stato possibile notare. Intanto il fatto che per la prima volta il sindaco Damiano e il senatore D’Alì erano seduti a distanza. Feeling finito? Forse nemmeno mai cominciato considerato che Damiano è stato portato a candidarsi dal suo predecessore Fazio che per non avere avuta consegnata la poltrona di assessore ha subito rotto i ponti con lo stesso Damiano. D’Alì era in prima fila, Damiano nelle retrovie. Faceva caldo ieri nel salone della prefettura, ma la temperatura fredda tra i due è stato impossibile non notarla. Damiano poi era seduto in una fila dove tutte le sedie erano vuote. Un caso indubbiamente, ma questo ha contribuito a dare toni drammatici alla scena.

Poi l’interlocutore che è stato punzecchiato dal senatore Mucchetti è stato il sindaco di Erice Giacomo Tranchida che per la verità tra gli intervenuti, assieme al sindaco di Custonaci Bica, è stato quello che ha dimostrato di avere le idee chiare, non ha battuto cassa, semmai ha richiamato i Governi, di Roma e Palermo, e quindi il legislatore nazionale, rappresentato dalla commissione Industria, ad essere coerenti quando parlano di sviluppo, senza pensare a mettere solo lacci e lacciuoli. Tranchida, forse perché insistentemente si parla di lui come prossimo candidato in corsa per la poltrona più importante di Palazzo D’Alì, e quindi possibile concorrente della Orrù, si è preso le punzecchiature da Mucchetti? Si dirà che tutto questo è fantapolitica. Può darsi. Intanto le parole di Mucchetti sono state a favore di Pamela Orrù e non si è nascosto nel far questo. Avrà parlato anche di questo il presidente Mucchetti mentre andava via fianco a fianco con il maggiorente del centrodestra trapanese senatore D’Alì? D’Altra parte alle trasversalità non siamo nuovi da queste parti. Non sappiamo se hanno parlato di elezioni, abbiamo solo origliato ,mentre i due scendevano lo scalone della Prefettura, e così ascoltato D’Alì che parlava di soldi, milioni, da stanziare su Trapani…per il porto sicuramente. Porto ed elezioni hanno sempre camminato in accoppiata. Certamente di sfiducia ed elezioni parlavano ieri a tarda mattinata i consiglieri del Pd Nino Grignano e Ninni Passalacqua. Una discussione tra i due che ha allarmato Palazzo D’Alì e il vicino Palazzo della Provincia. Discussione molto animata, agitata, a voce oltremodo alta. Grignano è per la sfiducia e Passalacqua no. Cosa nota. Ma non si pensava certo che si potesse arrivare all’Ok dentro al Pd. O forse si? Toccherà alla senatrice Orrù placare queste acque agitate.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.