Necessaria una nuova “Politica del mare”: queste le parole di Macaddino, segretario generale della Uila

IMG_1017MARSALA. Ieri mattina, in occasione del 5° congresso territoriale di categoria celebrato al Grand Hotel Palace, Tommaso Macaddino è stato votato all’unanimità e confermato segretario generale della Uila di Trapani. A far parte della segreteria territoriale dell’Unione Italiana dei Lavoratori Agroalimentari, sono stanti chiamati, inoltre, altri esponenti, come Vita Angileri, Aldo Vaccaro, Salvatore Domingo e Antonino Ferro.  Proprio all’interno di questo contesto si è assistito persino a un rinnovo degli organismi della Uimec, ossia l’Unione Italiana Mezzadri e Coltivatori. Un rinnovamento che ha visto la riconferma di Giuseppe Aleo come Presidente, e la nomina a vicepresidenti di Macaddino, Angileri, Bruno Pino e Giuseppe Musacchia.

Nel corso dell’incontro, il segretario provinciale della Uila ha preso la parola soffermandosi sul generale stato di disagio in cui versa il settore agroalimentare non solo in Sicilia ma in tutta Italia, ponendo in particolar modo attenzione sul settore ittico, ambito di fondamentale importanza nel nostro territorio. “L’economia del settore ittico – afferma Macaddino – è oggi caratterizzata da uno stato di profonda crisi, a cui si aggiungono le problematiche derivanti da una sempre più restrittiva regolamentazione comunitaria sull’attività di prelievo, tesa a preservare le risorse e l’ambiente marino, con la demolizione dei natanti,  che ha determinato nel tempo una pesante ricaduta sull’occupazione del settore. Un esempio dei riflessi negativi prodotti da queste politiche, lo viviamo in questa provincia nella varie marinerie ed in particolare in quella di Mazara del Vallo dove negli ultimi 5 anni si sono persi circa 1500 posti di lavoro tra natanti demoliti e indotto. Oggi purtroppo la marineria di Mazara del vallo è  in profonda crisi. Serve, dunque, una nuova “politica del mare”, una politica in grado di coniugare allo stesso tempo sostenibilità ambientale e sostenibilità economico sociale, che consenta ai lavoratori del mare di poter svolgere la loro attività lavorativa in condizioni di sicurezza e legalità”.

Insomma, un incontro quello di ieri che ha voluto, tra le altre cose, porre l’accento su uno stato di crisi pesantissimo, che per porre fine a se stesso necessita di un immediato intervento da parte delle autorità competenti. Autorità che si spera trasformino parole e osservazioni in fatti, agendo con immediatezza verso settori che appunto come la pesca e l’agricoltura costituiscono da sempre due pilastri portanti dell’economia dell’isola.

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