Omicidio Faraci: si cerca un complice

antonio_faraci_alcamoSOMMA LOMBARDO. Dalle indagini, che proseguono a ritmo serrato, sono emerse delle incongruenze ancora al vaglio degli inquirenti. La mattina di pasquetta la moglie della vittima davanti al gip si è nuovamente avvalsa della facoltà di non rispondere, come per altro era prevedibile, e per questo la detenzione è stata confermata,così come era stato deciso al momento del fermo. Ancora  il quadro non appare ancora completo; manca l’arma del delitto e sembra improbabile che la donna abbia potuto infierire da sola sul corpo del marito, se pur tramortito dal primo colpo scagliato con l”elefantino da soprammobile.

Bisogna dire che la signora Melina Aita è di costituzione minuta ed ha  sessantaquattro anni, pare  poco compatibile l’azione omicida con la sua struttura fisica e quindi chi conduce le indagini propende per l’ipotesi di uno o più complice. La donna ha sostenuto fin dai primi momenti di essere uscita all’incirca alle 19,00 e il delitto viene collocato intorno alle 19,30, ma l’auto della signora è transitata sotto delle telecamere di sorveglianza ben più tardi. Chi ha commesso l’omicidio si è ripulito in bagno e chi indaga lo ritiene un atteggiamento non da Killer  ma da omicida casuale, ed ancor di più si ritiene che sia una modalità da padrone di casa. Altro particolare che lascia perplessi è che al momento del primo interrogatorio in caserma, quando ancora non era sospettata, la figlia le fa più volte segno di tacere con l’indice, cosa che deve aver pesato parecchio facendo imboccare la pista familiare. Insomma ancora interrogativi da chiarire e indagini a tutto campo per chiudere questo caso di cronaca nera che ha sconvolto la vigilia di Pasqua nel varesotto e non solo.

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