M5stelle contrari al mutuo della Regione

5 StellePALERMO. In questi giorni all’Ars è in discussione il ddl sull’accensione di un mutuo da 1 miliardo di euro per ripianare i debiti della regione.  Il M5S ritiene che un indebitamento di questa portata sarebbe una condanna per i nostri figli e promette opposizione dura.

Dalla battaglia  dei  prossimi giorni potrebbe iniziare  l’effettiva ripresa economica della nostra terra. Il Governo con il ddl 500  “Disposizioni in materia di Pubblica Amministrazione”  intende contrarre un “mutuo” di ben 1 miliardo al fine di pagare i debiti della Pubblica Amministrazione.  Questa anticipazione di liquidità  dovrà essere restituita in “comode rate” per i prossimi 30 anni, eliminando di fatto la futura possibilità di abbassare l’addizionale l’IRPEF pagata da tutti i cittadini  e l’IRAP pagata  dalle imprese , gettiti che verranno appunto utilizzati per la copertura dello stesso.

Il Governo nazionale ha predisposto un’articolata  sequenza procedurale volta al  pagamento  dei  debiti  pregressi delle pubbliche amministrazioni,  per  far fronte   alla  situazione di  sofferenza  delle  imprese creditrici. Ed  è  previsto  che  le  regioni  possano accedere ad anticipazioni di liquidità presso il  Ministero dell’economia  con rimborsi a lungo termine (fino a 30  anni appunto )  e  a tasso fisso.  Con il ddl 500 il Governo Crocetta,vorrebbe essere autorizzato a contrarre tale mutuo  con previsione  di rientro con  quota  parte    del    gettito   derivante   dalle    maggiorazioni dell’aliquota   dell’imposta   regionale   sulle    attività produttive (IRAP) e  dell’addizionale  regionale  all’IRPEF,  già disposte per  la  copertura  di “buchi” di bilancio fatti negli anni pregressi nel settore sanitario. Se andasse in porto il mutuo ,  dopo il 2016,  a conclusione del   piano di rientro del sistema sanitario nazionale attualmente in essere, non ci sarà la possibilità di abbassare l’aliquota dell’addizionale IRPEF ed IRAP per i prossimi 30 anni. Premettendo  che in qualsiasi caso è senza dubbio giusto pagare i debiti contratti, a prescindere da chi sia il fornitore, e che sono necessarie delle contestuali misure per prevenire futuro indebitamento, le  perplessità del movimento, alla luce del presente disegno di legge, sono di varia natura. Vengono così riassunti in sei punti che riportiamo a piè pari:

1. Nel DL 35/2013 si parla di pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili  della Regione contratti precedentemente alla data del 31 dicembre 2012.

Ci risulta che diverse delle suddette fatture siano già state pagate, pare quindi evidente che il reale fine di contrarre il sopra citato mutuo non sia quello di pagare i debiti pregressi, ma, visto che le somme sono già state assegnate dal MEF, sia quello di far entrare liquidità in cassa, anche per permettere il pagamento puntuale delle fatture successive alla data sopra riportata.

2. Ci domandiamo: si è provveduto, in particolare relativamente ai debiti della sanità, a procedere con degli accordi transattivi con le imprese interessate? (quindi rinegoziare il debito)

3. Pare sia ipotizzabile, nel caso in cui nelle prossime Finanziarie (sempre successive al 2016), si riuscisse a trovare una somma corrispondente alla rata del mutuo (quidi 60 milioni circa annui), procedere alla riduzioni di IRPEF ed IRAP, ma che in qualsiasi caso il Ministero chieda con l’approvazione del ddl500 delle garanzia, avvalendosi quindi di entrate certe e stabili nel tempo. Ci chiediamo quindi, visto che la Regione Siciliana ha un grave problema relativo all’erosione delle entrate (mancate entrate che vanno allo Stato ma che spettano alla Sicilia) per diversi milioni di euro, che sappiamo essere oggetto di discussione presso la Commissione Paritetica Stato-Regione, se non sia il caso di accellerare e concretizzare il lavoro al fine di ottenere quanto ci è dovuto.

4. Bloccare le addizionali per 30 anni vuol dire non dare spazio di ripresa economica e sociale. Un buon programma economico-sociale deve essere messo in campo in momenti di difficoltà per segnare definitivamente una discontinuità con il passato, fatto di tasse e sprechi, e ridare credibilità nei confronti della cittadinanza e del mercato industriale.

5. Non riusciamo a capire perché dobbiamo perpetuare il principio che i dipendenti della Pubblica Amministrazione e la Politica non debbano mai pagare. Chi ha sbagliato paghi severamente per aver distrutto la nostra terra e le nostre risorse. Per questo motivo vorremmo inserire norme di sanzioni volte a responsabilizzare la classe dirigente.

6. Non possiamo gravare o indebitare ancora il futuro per gli errori del passato. Per questo motivo vogliamo inserire norme di compensazione sulle nuove o maggiori entrate e sulle riduzioni di spesa che possano alleggerire o eliminare questo aggravio di pressione fiscale che attanaglia l’intera cittadinanza e le imprese. Per questo motivo stiamo studiando come rimodulare le pensioni, riorganizzare i premi obiettivo della dirigenza regionale, blocco dei contratti cococo o cocopro nel settore sanitario, eliminazione dei dirigenti esterni, blocco dei comandati per almeno un quinquennio, riduzione delle autoblu e/o di servizio, ed altri aspetti strutturali che ad oggi hanno portato all’arricchimento di pochi a discapito di molti.

Il movimento 5 stelle intende mantenere informati i propri elettori, e non solo, su tutte le mosse della Regione e partendo dal principio che la cosa pubblica è un bene comune si prepara alla lotta anche nelle piazze se fosse necessario.” Non possiamo permettere che gli errori si trascinino o ripercuotano sul futuro delle prossime generazioni”Questo riassume il senso di tutto il comunicato.

 

 

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