Lettera aperta da parte delle famiglie vittime della mafia

La lettera aperta dei familiari delle vittime della mafia è una testimonianza di piena solidarietà nei confronti di R.Giacalone e di tutti i giornalisti che lavorano onestamente e raccontando fatti non ipotesi o peggio ingiurie. I fatti che portano a questa lettera sono facilmente descritti: in occasione della morte di Mariano Agate, boss noto alle cronache per una vita non proprio limpida e non certo dalla parte della legalità, R.Giacalone scrisse un articolo che ricapitolava la vita del boss usando parole di disprezzo ma che possono corrispondere al sentire comune, come dice la lettera, specie di chi da costui(il boss) ha subito la perdita violenta di un congiunto.

Dunque per quest’articolo la moglie del boss querela il giornalista per aver “infangato”la memoria del marito. Il vescovo di Mazara, Mogavero, al tempo dimostrò di voler prendere le distanze da quella famiglia non volendo far celebrare esequie religiose. Anche in quella occasione la signora Pace, vedova Agate ebbe a lamentarsi dicendo che il vescovo faceva propaganda giustizialista.

Oggi le famiglie delle vittime chiedono alla stessa signora di ritirare la querela nei confronti di Giacalone, “prenda le distanze dalle attività criminali del marito” si legge nella lettera e se così non fosse si confida nel buon senso della legge che archivi un offesa inesistente:Gli offesi sono i familiari delle vittime che non hanno altro che il ricordo di uomini , donne e bambini uccisi per soddisfare interessi loschi . La lettera porta le firme di:M.Asta; l.calì; M.I.Ciaccio Montalto; F.Famà; C.frazzetto; F.La Torre; P.marcone; M.Montinaro; M.C.Rechichi; A.Spampinato; A.Rechichi;F.Montalto; D.Marcone; P.Invidia; F.Famè; M.Fonti; M.Catalano; S.Borsellino; C.Rostagno; M.Panunzio, P.Tramuta; M.Rostagno; T.Lacovara, T.Giordano; F.famè; A.Castelbuono; A.Bonfiglio; A.Tedesco; I.Riccobene; V.Matrangola, S.La Porta M.Giordano, P.Fazio; N.Dalla Chiesa; G.Canfora; F.Bommarito.

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