Vicini alla ripresa dei lavori al porto di Castellammare del Golfo

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. E’ stato effettuato ieri mattina il sopralluogo nel cantiere per i lavori di messa in sicurezza del porto di Castellammare. Tra i partecipanti al sopralluogo l’Ing. Salvatore Pirrone, Responsabile unico del procedimento, alcuni membri del CO.VE.CO (Consorzio veneto cooperativo) impresa capogruppo dell’Ati aggiudicataria dell’appalto, il Sindaco Nicolò Coppola e l’ingegnere dell’ufficio tecnico Simone Cusumano.

La vicenda risale al sette maggio del 2010, quando le fiamme gialle, su disposizione della Procura, hanno sequestrato il cantiere con la presunta ipotesi di aver utilizzato cemento impoverito. Il cantiere è stato poi dissequestrato il 28 novembre del 2013.  Nel 2008 la precedente amministrazione ha trasferito alla Regione la gestione dell’appalto (circa 24 milioni di euro).

Esprime la sua soddisfazione il Sindaco Nicolò Coppola che considera la giornata di ieri un passo in avanti per la definitiva ripresa dei lavori.

«Stiamo lavorando per una ripresa dei lavori quanto più celere possibile. Il sopralluogo di stamattina rappresenta un importante passo avanti poiché dall’insediamento abbiamo chiesto la ripresa dei lavori, compatibilmente con le indagini in corso -afferma il sindaco Nicolò Coppola-, in modo da concretizzare quello sviluppo economico-turistico, strettamente legato al porto, che il nostro paese attende da tempo. Ringrazio gli Enti interessati poiché stamattina l’ingegnere Pirrone ed il Consorzio veneto che si occupa dei lavori, hanno potuto verificare cosa occorre perché si possa ripartire con la messa in sicurezza, dopo il lungo tempo trascorso ed i conseguenti danni. Continuiamo a chiedere una veloce rimessa in moto del cantiere per evitare ulteriori problemi. Dovremmo quasi esserci».

La Procura però non ha concluso le indagini in merito alla vicenda. Infatti,anche se le indagini proseguono“gli ulteriori accertamenti tecnici predisposti con riguardo ad ulteriori e diverse condotte per il reato di frode nelle pubbliche forniture” ne consentono la ripresa dei lavori.

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