Gestivano parte dello spaccio ad Alcamo. Tre arresti

ALCAMO. Sono finite in manette, a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri di Alcamo, Troudi Haithem , classe 1982, Fathali Ayemen, classe 1986, e Ben Jannet Mehrez, classe 1993, i primi due residenti ad Alcamo, mentre il secondo domiciliato ad Alcamo e da poco trasferitosi a Parma. I giovani, tutti di origine tunisina, sono ritenuti responsabili a vario titolo di spaccio di stupefacenti, rapina e lesioni personali.

I primi sospetti sono giunti, nel marzo 2012, grazie alle tantissime segnalazioni, pervenute in caserma, su alcuni movimenti sospetti che accadevano nella zona dell’ospedale di Alcamo. A seguito di queste segnalazioni, il Luogotenente, Salvatore Lo Faro, ha avviato le indagine che hanno permesso di individuare gli autori. Per meglio camuffare le loro azioni il linguaggio utilizzato era il più colorito possibile, “fumo… alloro… prezzemolo… la cosa… le banane… la farina…”. Con questi nomi in codice si voleva identificare l’hashish, la marijuana e anche la cocaina. Tra i capi d’accusa ai tre viene anche attribuito il reato di rapina e lesioni personali. Quest’ultimi reati perpetrati nei confronti di un loro connazionale che è stato picchiato selvaggiamente e derubato, quasi come una sorta di regolamento di conti.

Oltre ai tre spacciatori sono stati identificanti circa 50 giovani alcamesi che, con cadenza periodica, si approvigionavano della droga fornita dai tre uomini. Un’altra operazione, sul territorio alcamese, che si aggiunge alla volontà di contrastare il fenomeno delle droghe e i profitti della criminalità che girano intorno ad essa. Una situazione che inizia a diventare un problema sociale, scaturendo un vero e proprio “allarme droga”.

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