Mafia, continuano i sequestri di beni all’interno della famiglia di Matteo Messina Denaro

CASTELVETRANO. La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani continua a fare terra bruciata intorno ai beni presunti del boss latitante Matteo Messina Denaro. L’ultimo sequestro di una lunga serie, un terreno sito nel territorio castelvetranese, appartenente a Vincenzo Panicola, casse 1970, intestato alla moglie Anna Patrizia Messina Denaro, sorella del boss.

Lo stesso Vincenzo Panicola, figlio del defunto patriarca mafioso Vito Panicola, è indicato come responsabile, insieme al cognato Matteo Messina Denaro, Filippo Guttardo, Leonardo Bonafede e Franco Luppino, di associazione per delinquere di tipo mafioso nonchè, quali componenti del mandamento mafioso di Castelvetrano, di avere curato e gestito la latitanza dei membri dello stesso.  In particolare, si fa riferimento alla copertura fornita al cognato latitante, attraverso il continuo scambio di messaggi, prestandosi a recapitare e ricevere “pizzini”, consentendo, così, al boss l’esercizio delle sue funzioni “apicali” nell’organizzazione mafiosa, oltre ad avere posto in essere condotte dirette al controllo delle attività economiche, anche attraverso la programmazione di estorsioni, di incendi, di approvvigionamento di fondi e di reinvestimento di capitali.

Panicola, prima della sua detenzione, ha operato nei settori della manutenzione di impianti di produzione, installazione, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica, delle costruzioni edili e stradali, dei lavori di pulizia in genere.

L’odierno provvedimento, che segue il precedente operato sempre dalla D.I.A. nei confronti di Panicola, è stato emesso dal Tribunale-Misure di Prevenzione di Trapani. Si tratta di un  provvedimento di sequestro emesso nella formula per equivalente, di cui all’art 25 del Codice Antimafia, a compensazione della somma di euro 30.000,00, depositati sui conti correnti bancari riconducibili allo stesso Panicola, di cui si è accertata, antecedentemente al sequestro dei rapporti bancari, la distrazione ad opera della moglie Anna Patrizia, recentemente arrestata dalla D.I.A. per estorsione, nell’ambito dell’operazione “EDEN”.

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