Sequestro di persona e violenza. Un tunisino e un’ italiana vittime della furia della gelosia.

Una storia di gelosia e violenza. Venerdì 17 gennaio, intorno alle ore 17:00, in caserma giunge una segnalazione sulla scomparsa di una Pegeut 206 di colore nero, su cui viaggiavano due uomini  di nazionalità tunisina. La vicenda comincia a delinearsi e i Carabinieri scoprono che si tratta di un vero e proprio caso di sequestro di persona.

Gli uomini, infatti, hanno sottratto un connazionale dal posto di lavoro, il Ristorante “Egesta Mare” sito in Piazza Petrolo a Castellammare del Golfo, puntandogli addosso un coltello. Non era il primo tentativo per i due sequestratori. Avevano, infatti, già cercato di rintracciare l’ uomo presso la sua abitazione, effettuando veri e propri atti vandalici all’ interno della casa, compresa un’ascia conficcata al centro della porta d’ingresso.

Immediatamente i militari della Stazione Carabinieri di Castellammare del Golfo, guidati dal Maresciallo Gargaro, si sono recati presso il luogo dove si era verificato il sequestro, il Ristorante “Egesta Mare”, in cui i testimoni, presenti al momento dell’ accaduto, hanno testimoniato di aver visto due tunisini che portavano via il connazionale. I sequestratori erano residenti a Calatafimi Segesta, impiegati presso il Ristorante “Agorà”.

I Carabinieri hanno immediatamente messo in campo diverse pattuglie dei territori di Alcamo e di Castelammare del Golfo per  avviare delle ricerche approfondite. Dopo poco, però, la stessa persona è stata avviastata all’ interno del bar “Creative” di Calatafimi Segesta, sanguinante, posto in cui l’uomo si era rifugiato chiedendo aiuto. Lo stesso è stato poi trasportato  all’ospedale di Alcamo.

Risulterebbe dalle notizie immediatamente apprese sul posto, da parte degli inquirenti, che uno dei sequestratori, identificato in Loudhaief Bassem, aveva inseguito il soggetto sequestrato, K.M.,  fino a che egli non era riuscito a rifugiarsi all’interno del bar e, non potendo più raggiungerlo per via delle numerose persone presenti, aveva preferito darsi alla fuga. I Carabinieri si sono recati poi a casa del sequestratore, in via de Amicis nr. 54, dove il Bassem era con il fratello Aimen e alla sua convivente C. C., giovane ragazza di nazionalità italiana ed al loro figlioletto di tre anni, mentre gli stessi si trovavano a bordo della loro autovettura oggetto delle ricerche e in procinto di fuggire.

I tre sono stati immediatamente bloccati e al momento dell’interrogatorio K.M. ha raccontato di essere stato portato a casa dei suoi connazionali, a Calatafimi, dove è stato picchiato  per circa due ore con una mazza di legno, tanto da perdere i sensi, e con altri oggetti quali vasi in vetro, bastoni, pugni e calci su tutto il corpo, inoltre con una corda gli aggressori tentavano anche di legarlo ad una sedia, causandogli un forte trauma cranico, nonché la rottura di due dita di una mano oltre ai numerosi lividi presenti su tutto il corpo per le botte ricevute. L’ uomo riesce solo a darsi alla fuga nel momento in cui i due si distraggono e giungendo al Bar Creative. Oltre a lui ad essere picchiata è stata la ragazza italiana, poco più che ventenne, che era stata rinchiusa all’interno della propria camera da letto e  privata di cellulare. La stessa presentava infatti, al momento dell’arresto i due incisivi superiori rotti e dei lividi sul volto.

La causa scatenante di un’azione così violenta e spietata è da attribuire alla gelosia di Aimen nei confronti della donna italiana, scoperta dopo essersi scambiata alcuni messaggi con K.M.,  motivo di una ritorsione nei confronti dello stesso, oltre che la pepetuazione di una condotta violenta nei confronti della ragazza.

Infine, i due uomini di 20 e 25 anni sono stati ritenuti responsabili ritenuti responsabili dei reati di tentato omicidio, sequestro di persona, lesioni personali, porto abusivo di arma, minacce aggravate, danneggiamento aggravato e maltrattamenti in famiglia avvenuti nei confronti della convivente.

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