Assemblea Tares: Il Signor Risico manifesta il suo disappunto

ALCAMO- L’ assemblea della scorsa settimana, svoltasi presso la palestra Tre Santi di Alcamo, ha goduto di un momento di partecipazione collettiva sul tema della Tares. Tra gli intervenuti, era presente anche il Signor Domenico Risico, il quale si è messo in contatto con la nostra redazione per pubblicare per intero l’intervento fatto durante l’assemblea.  Il Signor Risico è ricordato per essere l’uomo che 18 anni fa si fece ingabbiare in Piazza Ciullo per protestare contro il sitema fiscale che schiacciava il mondo dei piccoli operatori economici e sulle categorie produttive, più in generale.

Il suo intervento durante l’ assemblea riguardante la Tares è motivata, come ci dice Risico stesso, è dettato dalla voglia di stimolare la gente a reagire per costruire un futuro migliore soprattutto per i giovani. Riportiamo di seguito l’intervento per esteso.

AMARO SFOGO  DI  UN  EX  ARTIGIANO

Sono dispiaciuto e amareggiato per non aver potuto portare al termine e in modo abbastanza chiaro il mio discorso, domenica 29/12/2013, all’assemblea dei cittadini svoltasi alla palestra  Tre Santi ad Alcamo, per motivi di tempo
(Sia ben chiaro, io personalmente  non ho nulla da obbiettare nei confronti nè del Sindaco nè nei confronti dei   singoli amministratori, ma sono,come lo sono tutti i cittadini, incavolato, arrabbiato e se volete anche scoglionato , contro un sistema di ingiustizia sociale, contro l’arroganza di chi ci governa, contro un regime fiscale che ci opprime).
A questo punto voglio pubblicare in rete e tramite volantinaggio, sia il mio discorso (che non ho potuto completare) sia le proposte che intendevo fare al Signor Sindaco e alla sua amministrazione. Proposte che sostanzialmente vengono fatte da tantissimi cittadini alcamesi. Le mie proposte sono:
A)    Riordino del personale dipendente comunale, eliminando tutto il parassitismo che si annida negli uffici comunali;
B)    Sburocratizzare tutto l’apparato burocratico che attanaglia l’imprenditoria alcamese portandola alla disperazione;
C)    Eliminare tutti i consulenti esterni;
D)    Diminuire drasticamente tutti i contributi che finanzia il comune alle  varie associazioni;
E)    Pubblicare all’ingresso del comune, oltre a metterlo su INTERNET, (tutto senza nessuna esclusione), l’introito che viene percepito dal Comune tramite la pesante tassazione subita dai cittadini alcamesi. Allo stesso tempo pubblicare dettagliatamente, fino all’ultimo euro, come viene speso questo fiume di denaro.
Signor Sindaco, diciamolo forte e chiaro, oggi lo sanno anche le pietre che i dipendenti delle strutture pubbliche non corrispondono al  fabbisogno dei cittadini, ma bensì a quella filosofia d’interessi, clientelismo, dei partiti politici, soprattutto in Sicilia , quando  vent’anni  fa alcuni politici siciliani ebbero la  “brillante” idea di creare il precariato. A questo punto mi preme sottolineare un fatto abbastanza curioso: Il Comune di Cesena ha 97.748 di abitanti  e i dipendenti Comunali sono 586, vale a dire 60 dipendenti per ogni 10.000 abitanti; così come nei  Comuni di Forlì e Ravenna vi sono 65 dipendenti, mentre a Rimini 78.  Alcamo ha un numero di abitanti di 45835 mila con un esercito di dipendenti comunali per un totale di 844, (stime di siciliainformazioni.com) di cui 548 sono precari e i restanti di ruolo, vale a dire che il comune di Alcamo, salvo errori, ha 185 dipendenti per ogni 10.000 abitanti. Alcamo, stando così le cose, potrebbe amministrare un Comune di circa 140.000 abitanti. In queste condizioni, i cittadini alcamesi  saranno sempre costretti a essere soffocati dalla pressione fiscale.
Signor Sindaco, Signori Consiglieri, una buona parte della cittadinanza alcamese, e tra questi ci sono anch’io, pensa e crede che tra di voi ci siano persone perbene, capaci e  con valori umani saldi. Allora, se  queste doti corrispondono al vero, usatele per il bene collettivo, abbandonate l’idea dell’interesse privatistico e lavorate per il bene di tutto il popolo. CONVERTITEVI!!! prima che sia troppo tardi perché,  prima o poi verrà il “giudizio di Dio”. Questo è quello che volevo dire quel giorno al Sindaco e alla sua amministrazione. Chiunque mi volesse contattare per commentare ciò che ha letto può farlo contattandomi al numero di cell. Qui riportato.

Domenico Risico CELL. 3467080673

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteNuovi ingaggi in casa TH Alcamo e partenze sofferte
Articolo successivoUn alcamese protesta davanti il Tribunale di Trapani