Politica e fantasia!

Ho sempre pensato che alcuni dei nostri uomini politici avessero tanta fantasia e un giorno sì ed uno no, ne ho conferma. In queste ultime settimane sui giornali e nei telegiornali possiamo leggere o sentire delle spese fantasiose, e soprattutto private, per le quali i nostri politici chiedono rimborsi, utilizzando soldi pubblici.

Capita così di sentire che un politico paga il pigiama con la carta di credito del gruppo parlamentare, un altro chiede il rimborso delle spese per il matrimonio della figlia. Poi c’è chi si fa rimborsare le mutande o l’intimo femminile per la moglie, e come non menzionare quello che compra novanta maialini, per farli arrosto, da una società di famiglia per organizzare alcuni convegni? Qui mi fermo, perché potrei continuare ancora con la lista dei rimborsi che Regioni e Stato esborsano regolarmente per i politici e mi chiedo: chi dovrebbe controllare queste spese assurde e chi dovrebbe dire “questo non si può fare, non è ammissibile” ma le Regioni o lo Stato non hanno un commercialista come il mio che ogni qualvolta porto uno scontrino o una fattura da scaricare mi dice: “no, questo non si può scaricare”!

Ovviamente non ci sono solo i rimborsi tra le abitudini discutibili, infatti, non voglio lasciare da parte il “contratto” tanto discusso trovato nella casa della segretaria di un Assessore Regionale. L’Assessore che per “contratto” chiedeva alla segretaria di fare sesso quattro volte al mese, e non sappiamo tra quali contratti di categoria l’assessore abbia preso tale clausola. Volete scommettere che questo Assessore presto lo ritroveremo come Ministro del Lavoro? Questa storia, cari lettori, io la trovo una degna (o indegna, decidete voi), idea per uno di quei film di Natale in uscita nelle sale cinematografiche in questo periodo, solo che questo, non è un film ma la realtà.

E poi ci sono le tasse, strumento importante per la vita di uno stato, su questo non si discute. Si può discutere invece, su quante tasse sia giusto pagare, come vengono spese e la qualità dei servizi che un cittadino riceve in cambio. Di questo alcuni politici parlano poco e distrattamente, si sente parlare invece di quale nome dare ad una tassa e di cosa bisogna tassare. A tal proposito, tra le ultime cose da tassare, scopro esserci i vulcani. I vulcani? Si avete letto bene, forse metteranno una tassa sui vulcani, e ringraziamo che non hanno pensato di metterne una per fare il bagno al mare altrimenti questa estate ci toccherà andare tutti in Tunisia…

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteIncidente a Castellammare, muore motociclista
Articolo successivoValentina Palmeri (M5S) risponde al Sindaco Bonventre
Fulvio Catalanotto
Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.