La situazione del porto di Trapani

TRAPANI. Il porto di Trapani, a causa della limitatezza dei suoi fondali, crea non pochi problemi a imprese e società portuali. Ciò ha spinto il Presidente di Confindustria Trapani ad intervenire chiedendo al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti On. Maurizio Lupi di trovare le risorse per mettere a bando i lavori di dragaggio.
L’ interesse deve essere generale perché coinvolge agenzie marittime, imprese portuali, cantieristica, ormeggiatori, piloti, armatori, etc, che rappresentano oggi un settore fondamentale per la provincia e che danno occupazione, direttamente o attraverso l’indotto, a migliaia di lavoratori.
Il porto di Trapani è classificato scalo d’interesse nazionale ed è, purtroppo, da oltre 30 anni che non vengono posti in atto interventi di dragaggio, ai fini dell’adeguamento e manutenzione dei fondali per renderli adatti alle nuove esigenze, questo è quanto afferma Gregorio Bongiorno.
La struttura attualmente presenta un fondale massimo di circa otto metri, ormai insufficiente per ricevere navi moderne, in relazione al traffico navale commerciale o crocieristico, se si tiene conto dello sviluppo tecnologico della navi moderne che ha portato alla realizzazione di navi più grandi per pescaggi sempre più elevati.
Alcune banchine portuali di recente realizzazione restano tuttora non operative a causa della mancata escavazione degli specchi acquei prospicienti. E’ questo il caso della banchina Isolella, della nuova banchina del Ronciglio, e di buona parte delle banchine settentrionali.
Adesso la speranza è che politica e Istituzioni Nazionali e Regionali si facciano carico degli interventi necessari per rendere il porto di Trapani completamente operante.

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