Il Comune di Alcamo parte civile nel processo relativo all’operazione Crimiso

ALCAMO – Nel prosieguo del processo inerente all’operazione “Crimiso”, che vede come imputati diversi esponenti della mafia alcamese e castellammarese, il comune di Alcamo ha ottenuto l’ammissione come parte civile ed ora la giunta ha espresso il suo parere favorevole affinchè l’ente possa presentarsi in giudizio. L’esecutivo ha quindi dato mandato all’avvocato Giovanna Mistretta di procedere in tal senso.

Oltre al comune di Alcamo hanno ottenuto l’ammissione come parte civile anche il Comune di Castellammare del Golfo, Confindustria Trapani, Associazione Antiracket Castellammare del Golfo, Castello Libero, FAI, Centro Studi ed iniziative Pio La Torre, Addiopizzo , Associazione Antiracket di Marsala, il Sig. Buscemi ed il Sig. Impastato.

Ricordiamo che l’operazione Crimiso ha permesso di condurre in carcere 12 soggetti del panorama mafioso del nostro territorio ed ha anche consentito di tracciare una nuova mappa della mafia locale.

Gli arrestati avrebbero presumibilmente dato vita ad una nuova faida tra clan, considerando che si stavano delineando le basi per una netta spaccatura all’interno della famiglia mafiosa di Castellammare.

Un gruppo legato a Diego Rugeri aveva intrapreso alcune attività criminali, quali estorsioni e intimidazioni, sotto il controllo di Antonio Bonura, reggente del clan alcamese, scavalcando così l’uomo d’onore castellammarese Michele Sottile che, per anzianità, avrebbe dovuto capeggiare dopo le operazioni Tempesta I e Tempesta II durante le quali erano stati arrestati i vertici della famiglia mafiosa di Castellammare.

Ricordiamo che gli uomini arrestati durante l’operazione Crimiso sono: l’imprenditore alcamese Antonino Bonura, Antonio e Vincenzo Bosco, Sebastiano Bussa, Vincenzo Campo, Rosario Leo, Salvatore Mercadante, Nicolò Pidone, Diego Rugeri, Giuseppe Sanfilippo e Michele Sottile.

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