COMUNICAZIONE E POLITICA Intervista ai fratelli Dia, creativi e titolari di Dia Communication

1)        Giuseppe, Lei che è un esperto comunicatore, può spiegarci cosa si intende per comunicazione?

Innanzitutto, Vi ringrazio per il Vostro interesse riguardo al tema delicato e affascinante  della comunicazione che, nel nostro territorio, sta prendendo piede solo da qualche anno. In secondo luogo, vi ringrazio per avermi chiamato “esperto”.

La comunicazione è quell’informazione che un emittente (es. Alqamah), tramite un canale (es. internet), divulga al ricevente (es. lettore di Alqamah) con un contenuto e un codice comprensibile.

Ora sì che sembro “esperto”. :)

2)        La comunicazione è, oggi più che mai, strumento di molteplici settori: dall’economia alla politica. Ma cosa contraddistingue una comunicazione efficace?

Il fatto che la comunicazione sia strumento di molteplici settori non mi stupisce affatto.

La pubblicità si basa sui principi della retorica. Quegli stessi principi che sono alll’origine dell’attività politica. Capite bene, dunque, che le due cose sono allora strettamente collegate.

Una comunicazione, per essere efficace, deve tener conto di innumerevoli variabili.

In primis, bisogna individuare il target group (gruppo di individui da raggiungere), poi vanno prefissati gli obiettivi, successivamente, si studiano i competitors (concorrenti) e il territorio.

Solo dopo un’attenta analisi si può passare all’ideazione della strategia da attuare.

Ovviamente quello che ho elencato in poche righe richiede intere settimane per essere elaborato e ogni voce che ho citato meriterebbe ancora un approfondimento.

Questo lavoro rende una pubblicità (comunicazione) efficace.

Fatto questo, resta “solo convincere” il cliente a pagare il lavoro… e su questo preferisco non pronunciarmi.

3)        Cosa sta cambiando nella comunicazione?

Devo dire che i principi, in linea generale, sono rimasti invariati dalla rivoluzione pubblicitaria iniziata dall’americano Bill Bernbach. Ovviamente, la comunicazione, essendo indissolubilmente legata al ricevente, non può che trasformarsi in base alle abitudini del tessuto sociale (quindi, anche in base alla cultura di ogni nazione).

Questo significa che, essendo cambiate le nostre abitudini, la comunicazione non può che tenerne conto ed è costretta a cercare nuovi media (canali), come il web (portali, testate online) e i social network (Facebook, Twitter), per raggiungere direttamente un target group che è sempre più informatizzato grazie ai computer e agli smartphone.

4)          Roberto, in che modo il web e i social network influiscono sulla comunicazione e sul sociale?

Se consideriamo che Facebook ha, da qualche mese, superato il miliardo di account attivi (anche se molti sono doppioni, utilizzati per infastidire le ragazze o per fare commenti “scomodi” in alcuni siti come il vostro) e che quasi 600 milioni di questi accedono regolarmente tramite un dispositivo mobile, vuol dire che è in atto una vera e propria rivoluzione culturale.

Internet permette di tenerti quotidianamente informato su tutto e di seguire, in maniera interattiva, tutto ciò a cui sei interessato: Politica, Sport, Cronaca, Gossip e perché no… anche il porno (che genera molte più visite di Politica, Sport, Cronaca, Gossip messi insieme).

Nel corso degli anni, parecchie aziende hanno sentito la necessità di staccarsi dal “sito web vetrina” per investire in siti web dinamici e funzionali che vengono aggiornati, continuamente, dalle stesse.

Sono del parere che “come la cravatta diversa fa sembrare nuovo l’abito, allo stesso modo, i contenuti aggiornati rendono nuovo un sito”.

Il mercato pubblicitario del web è ancora però sottovalutato e, infatti, oggi si riescono a fare degli ottimi affari considerato il rapporto contatti/prezzo.

Per esempio, la vostra testata fa circa 5.000 visite giornaliere e mi stupisco come mai non sia stracolma di pubblicità visto che, questi contatti, non riesce ad averli nessun altro media nel nostro territorio. Anzi… quasi quasi, un bel banner sul Alqamah, adesso lo mettiamo anche noi! ;)

5)        Sembra che  politica e strategie di comunicazione siano diventati elementi indissolubili delle nuove campagne elettorali. Ad Alcamo le comunali hanno dettato un cambio di rotta che ha segnato un nuovo modo di fare politica. Quanto ha influito la comunicazione e come è stata cambiata?

Come avete ben detto, si è visto subito che le campagne elettorali delle ultime elezioni comunali erano seguite da agenzie di comunicazione. Tante attività e molti appuntamenti hanno appassionato la cittadinanza che, giornalmente, si riversava in piazza o nei locali del centro per incontrarsi ed aggiornarsi. Si è respirato un clima festoso che ha unito diversi gruppi di persone e che ha avvicinato alla politica anche le generazioni più giovani.

I bambini con i palloncini, le biciclette, i comizi di quartiere e i concerti hanno dato colore alla città e l’hanno resa bellissima da vedere e da vivere.

Credo che d’ora in poi sarà rivolta maggiore attenzione alla comunicazione e, noto con soddisfazione, che anche se ad oggi siamo costretti a cercare fuori dalle mura cittadine molti clienti, Alcamo comincia a muoversi verso questo progresso culturale.

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