Castellammare: in consiglio si dibatte sulla Tarsu

CASTELLAMMARE- Il Consiglio Comunale di ieri sera ha visto una grande discussione, che ha animato i partecipanti, sul tema della riscossione dei rifiuti a Castellammare. All’assemblea hanno partecipato anche alcuni cittadini. Nello specifico, la questione è stata sollevata da uno dei consiglieri comunali, Ivano Motisi, che ha denunciato il pressante atteggiamento da parte della nuova ditta a cui è stata appaltata la riscossione dei rifiuti della Tarsu, l’Aipa s.p.a.

La ditta, infatti, richiede ad ogni cittadino una documentazione molto dettagliata sui luoghi in cui può essere applicata l’imposta che implicano spese aggiuntive per tutte le famiglie. Ciò di cui si è discusso, oltre che alle modalità di decisione in merito all’esternalizzazione dell’ appalto, riguarda le motivazioni per le quali l’Aipa faccia delle richieste così specifiche, visto che esistono già degli elenchi che sono stati utilizzati fino a questo momento. Il Consigliere Bonventre, a questo proposito, pone l’accento sull’insostenibilità da parte delle famiglie monoreddito di queste spese aggiuntive che prevedono anche la stesura di una specifica documentazione, anche per luoghi come garage in cui non esiste una produzione di rifiuti.

Allo stesso modo, il Consigliere Paradiso si chiede se l’Aipa possa effettivamente sostituirsi alla istituzioni che hanno già il compito di effettuare questi controlli a monte. Inoltre, lo stesso Consigliere si chiede perchè il Comune abbia deciso di esternalizzare l’appalto quando, in realtà, la regione spinge verso la riappropriazione da parte dell’ente Comune di questa tipologia di servizi.

Alle polemiche avanzate dai Consiglieri, il sindaco Bresciani risponde dicendo che la ditta ha vinto un regolare appalto pubblico e che la stessa società è stata contattata dall’Ato. Inoltre, per chiarire il problema dell’aumento della tassa Tarsu, il sindaco spiega che questa problematica è relativa all’incremento dei costi di tale gestione, che ammontano attualmente a 3, 4 milioni e che, quindi, il Comune ha ben poca responsabilità in tal senso, di contro ad un ammontare di circa un milione di euro di un’eventuale presa in carico dell’appalto da parte dello stesso Comune. Bresciani, per questa motivazione aveva già provveduto a contattare l’assessorato regionale mostrando diverse perplessità sull’affidamento del servizio all’Ato.

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