A Castellammare il Consiglio fa ritirare il regolamento sull’albergo diffuso

CASTELLAMMARE- Il Consiglio comunale di ieri sera ha visto un’ennesima conferma dello scollamento, ormai consolidato, tra il sindaco di Castellammare Bresciani e l’intero aula consiliare. Stavolta la proposta dell’amministrazione ad essere posta sotto analisi è quella di creare un albergo diffuso nella zona centrale di Castellammare, indicata come “zona a “. La proposta che è stata avanzata, come spiega lo stesso assessore Miceli, prevede una rete di connessione tra le case del centro storico al fine di ospitare i turisti provenienti da diverse parti del mondo. L’assessore adduce come motivazioni il fatto che questo progetto possa dimostrarsi di notevole interesse per gli esercizi commerciali allocati all’interno della stessa zona e che le case, che generalmente risulterebbero essere vuote potrebbero, in questo modo, essere riutilizzate.

La risposta dell’intero consiglio non sembra, però, corrispondere positivamente alle aspettative dell’assessore. Il primo a spiegare le motivazione del parere negativo, dato a questa proposta da parte della terza commissione, è il Consigliere Giovanni Portuesi(PD) il quale, dopo essersi informato sul concetto di “albergo diffuso”, ha riscontrato parecchie incoerenze con il progetto presentato dall’amministrazione. Lo stesso Portuesi spiega come l’idea di “paese albergo” fosse già  stata presa in considerazione dal precedente assessore Tartamella con il quale si era stabilito di rivedere il regolamento. Insomma, il consigliere trova diversi punti oscuri nella costituzione della struttura turistica non corrispondenti all’idea pura della stessa, che di fatto potrebbero limitare anche l’accesibilità a determinati sgravi fiscali atti all’incentivo di tali strutture: “Allo stato attuale del regolamento, non vedo il vantaggio di una simile proposta perchè credo che questo significhi mettere il cappello di albergo diffuso a qualcosa che non lo è”, afferma Portuesi.

Allo stesso modo, anche il consigliere Bucca, del PDL, pone delle perplessità in merito poichè  la creazione non perfettamente pianificata di una struttura ricettiva di tale portata potrebbe risultare anche dannosa nei confronti di strutture alberghiere già esistenti sul territorio.

La proposta che quindi ne è venuta fuori è stata sostanzialmente quella di ritirare il documento presentato dall’amministrazione, rivedendolo per fornire una soluzione più adeguata e più studiata nei minimi particolari affinchè si possa raggiungere una soluzione di certo più seria e ponderata.

Il sindaco Bresciani, accettata la proposta di ritiro, rilancia con la controproposta di darsi dei tempi brevi affinchè il regolamento sia rivisto e ripresentato entro uno o due mesi al massimo. Portuesi ancora una volta prende la parola parlando di una naturale scadenza che possa consentire un lavoro più serio fondato anche sullo studio e l’esame delle realtà già esistenti in Sicilia per comprenderne fino alle peculiarità dell’organizzazione.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedente“SalviAmo il monte Bonifato” mette in campo nuove proposte e obiettivi
Articolo successivoRaccolta rifiuti notevolmente limitata