Revocato il 41 bis a Calabrò

ROMA. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha revocato il 41 bis, il regime di carcere duro per i boss mafiosi tanto voluto dal pool antimafia, per Gioacchino Calabrò. Alla notizia dell’accaduto si sono succedute le aspre critiche delle associazioni di familiari vittime dell’efferetezza della mafia e di Calabrò stesso.
Gioacchino Calabrò, infatti, è un boss di Castellammare del Golfo, condannato all’ergastolo per diversi delitti e numerosi attentati. Calabrò è stato ritenuto colpevole delle stragi di Roma, Milano e Firenze, nonchè del fallito attentato dell’olimpico e degli omicidi di Antonella Bonomo, compagna di Vincenzo Milazzo (boss Alcamese) e del capitano Paolo Ficalora. Il boss è coinvolto anche nella strage di Pizzolungo in cui perserò la vita una madre e suoi due bambini.

Dopo 19 anni di carcere duro a Calabrò viene concesso il regime normale di qualsiasi altro detenuto e con tale modifica viene trasferito da Rebibbia a Biella.

A insorgere soprattutto i familiari delle vittime di via dei Georgofili, nella persona di Giovanna Maggiani Chelli, che non accettano che all’uomo venga concessa una pena meno dura di quella prevista. Giudicano inaccettabile, infatti, che la giustizia italiana permetta tali concessioni. Nella strage dei Georgofili, di cui Calabrò è probabilmente il vero organizzatore a livello operativo, era coinvolto anche l’alcamese Giuseppe Ferro che aveva ordinato al figlio Vincenzo di recarsi in Toscana e chiudere i conti con lo “zio” Messana. Nella strage vennero poi coinvolte molte persone innocenti. In totale 5 furono i morti e 41 i feriti.

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Simona De Simone
Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.