Al via il Summer Jazz: intervista all’organizzatore dell’evento

Intervista a Toti Cannistaro:

Summer Jazz a Castellammare del golfo, L’anno scorso la prima edizione e subito un enorme successo. Qual è stata l’alchimia che ha permesso questo risultato?

Partire da un progetto di grande qualità. Quando i musicisti sono bravi e la musica è buona tutto funziona bene. Quest’anno sarà ancora più bello.

Seminari, esibizioni e jam session in diversi punti della città, pensa che questa manifestazione possa aiutare a far uscire il jazz dalla sua nicchia di ascoltatori?

La funzione è questa, come in ogni festival. Più jazz viene proposto e più ci sono proseliti. Vogliamo creare una festa lunga una settimana, con una bella atmosfera e un’ottima musica, oltre a questo, anche il posto partecipa con la sua bellezza, per tutti quelli che vengono, non solo gli spettatori, ma anche per i musicisti, e tutto è concentrato in una zona della città, un posto suggestivo, che oltre tutto permette di potersi recare in breve tempo da uno all’altro dei posti interessati senza creare disagi e godere di un bel panorama e una bella atmosfera. Quest’anno come l’anno scorso, per quest’evento verrà gente da tutta l’Italia e anche da fuori.

L’anno scorso ingresso libero, quest’anno, se pur minimo, un biglietto. Crede che questo potrà influire negativamente sulla presenza di spettatori?

Penso che la gente interessata verrà ugualmente. Quest’anno è stato necessario, i finanziamento pubblici non sono molti, ma a prescindere il biglietto non è una cosa sbagliata. L’evento sarà più “rispettato”…

..si riferisce ai brusii e chiacchiere di fondo della gente non interessata che spesso interferisce e disturba l’ascolto di un concerto?…

…si, abbiamo comunque scelto un prezzo minimo per non scoraggiare troppo le persone.

Quale di questi ritiene sia un appuntamento imperdibile?

Beh…, tutti, ma se proprio devo dirne uno, quello del 16, un gruppo straordinario “MARVI LA SPINA SOUND MACHINE” uno splendido gruppo con lo straordinario pianista statunitense David Kikoski, musicista di grandi doti tecniche e di forte spessore jazzistico, da oltre due decenni sulla scena newyorchese. Subito dopo JOSHUA REDMAN…

…che non ha bisogno di presentazioni, concluderei…

Grazie, ci “sentiamo” presto.

Grazie a voi.

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