Errante contro il Corriere della Sera

CASTELVETRANO. Il neo sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, risponde all’articolo del Corriere della Sera in merito alla questione di Triscina, che secondo il giornalista che ha scritto l’articolo, sarebbe interamente abusiva. Pubblichiamo la lettera integrale che Errante ha inviato al quotidiano per chiarire la situazione:

Marchetti si è svegliato dopo 20 anni. E con lui si è svegliato il potente Corriere della Sera, certamente emblema meritorio di stampa libera, che ha cavalcato il boom economico, e dopo 20 anni, a firma del dottor Marchetti si è accorto di un patrimonio, a Triscina, di 5.000 case su 5.000, tutte abusive, scrive il cronista, che tuttavia pagano l’Ici, ed oggi l’Imu al governo del paese. Se lo avesse scritto lo stesso “idiota” (come lo definisce Marchetti) che ha inciso il rocco di pietra a cave di Cusa, beh… il sindaco della Città di Castelvetrano Selinunte, non si sarebbe occupato di prender carta e calamaio per sviluppare due righe, un pensiero.

Ma il non-pensiero, il gratuito botto nel nulla, il fumo nel “de-ja vu”, e nel “lo sappiamo da vent’anni, grazie!”, viene dal cosiddetto “opionionista”, dal critico che fotografa il paese. Per cui la boiata, peggio se vecchia di decenni, esplode come una bolla di melma inutile su un percorso di risanamento, di ricollocazione, di abbellimento che si è cercato di portare avanti da anni. Ripeto: quale la differenza tra la scrittura inutile e ripetitiva di Matteo Marchetti sul Corriere, e quella di Bertolino Franceesco su un fuso di colonna? Ben poca, iperbolicamente. Sono esempi entrambi di una distanza dalla realtà delle cose. La prima è una scrittura a scoppio ritardato, il cui scopo è solo quello di ferire nella ferita, senza un cenno nella proposta…  nulla: la sberla gratuita senza alcun contorno. Come chi si sente addosso la Verità e sa solo ammainare qua e là bandiere di sdegno! La seconda, quella del vandalo Bertolino, è sintomo di quella stessa inutile violenza, in questo caso fatta alle inerti pietre delle cave di Cusa. Che importa a Marchetti che Castelvetrano non sia solo questo degrado? Che Bertolino non potrebbe più incidere sulle pietre per via della creazione dell’Ente Parco? Che importava a Bertolino di Marchetti che avrebbe detto di lui che è un idiota sul Corriere della Sera?

Di “che importa” in “che importa”, intanto, questa Terra italica, decade, vittima degli abusi ma anche dei teoreti che tutto a parole demolirebbero e tutto a parole aggiusterebbero, i giusti, pii, onesti, unici, divini pontificatori di verità, non costretti come noi poveri sindaci a fare i conti con le “cose” nella loro maledetta ma concreta realtà. Io, di per me, a 40 anni, insediato ieri, mi ritrovo un bel biglietto che sembra telecomandato, e voglio credere non lo sia. Lo affronterò, come ho affrontato altro fango: ma questo so che non dipende da me, da me solo… Da vicino, Marchetti, le cose sono più complesse! Non le si sbriga tra un caffè e un croissant, col ditino veloce sull’i.pad dell’opinionista, scribacchiando le prime filippiche che la mente ci detta. Venga qui, o torni, e capirà meglio perché questa terra non merita l’ennesimo sfregio che la sua penna ha tentato di farle: venga qui e troverà la riqualificazione di importanti vie, la sanatoria di altre aree a responsabilità regionale e l’acquisizione di altre a patrimonio comunale, troverà il piano regolatore fatto e anche il finanziamento per la rete fognaria…. Venga, Marchetti, magari a vederle in faccia le persone che ha sfregiato nello sfregio ventennale… magari saprà che visi abbiamo… Dalla distanza di un tastierino non si aggiusta il mondo, mi creda.

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Simona De Simone
Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.