Anche il Consiglio Provinciale dice no alla ricerca di petrolio nel territorio trapanese

TRAPANI.I lettori più attenti ricorderanno che ci siamo già occupati dell’argomento sollevando il problema,ora giunge la presa di posizione del consiglio Provinciale di Trapani che chiede al ministro dell’ambiente ed al presidente della regione che che vengano sospesi i permessi di trivellazione nella valle del Belìce e nel mare prospicente le coste trapanesi. La richiesta è motivata da fatto che tutta la zona del trapanese, il Belìce, ma la Sicilia intera è un territorio ad alto rischio sismico dunque oltre ai problemi ambientali che le trivellazioni rappresentano si unisce quello di carattere geologico.Al momento si tratterebbe di un’area che interessa 17 comuni di cui 4 in provincia di trapani: Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta. Al di la delle considerazioni personali o locali è un dato oggettivo che nella zona interessata un sisma di notevole proporzioni è già avvenuto nel ’68,dunque non solo di rischi “gridati”si tratta, ma di realtà storica.in questo momento il problema reale è di natura burocratica,cioè entro giorno 16 Maggio scade il termine per la presentazione delle opposizioni ai permessi di ricerca,dunque il tempo stringhe. Il Presidente del Consiglio provinciale Poma, in rappresentanza del Consiglio stesso chiede fortemente che i governi, regionale centrale intervengano subito per scongiurare l’ipotesi che si possa giungere alle trivellazioni. Il territorio presenta ricchezze ambientali di valore inestimabile che andrebbero irrimediabilmente compromesse se si lasciasse che interessi economici prendessero il sopravvento.

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