Virginia Woolf – Orlando

E’ il 1918 l’anno in cui la Punkrust e le figlie ottengono, per loro e per tutte le donne del movimento femminista inglese, il diritto al voto. Rigida la reazione della Mansfield e della Woolf che vedono nel voto una possibilità di avanzamento, ma anche un vero e proprio modo per  marcare la differenza. Il loro principale interesse, da buone femministe, sta nel rivoltare i canoni su cui si fonda la società maschilista e patriarcale. La loro scrittura  e la loro esperienza di vita sono  espressione di una vera e propria  rivolta contro il sistema  che ha portato la donna a vivere in una condizione di esilio e di oppressione. Ma cosa divide uomo e donna e li rende così differenti ? La società e i suoi pregiudizi nei confronti del gentil sesso.

Orlando è l’immagine e la metafora di una viaggio di cambiamento interiore ed esteriore. Il personaggio attraversa circa quattro secoli di storia, partendo dall’età elisabettiana al modernismo, subendo un processo di metamorfosi da uomo a donna. La Woolf non delinea, però, un cambiamento a livello fiico-anatomico, bensì del vestiario. Uomo e donna non differiscono che per il loro ruolo sociale e per la maschera che sono costretti ad indossare di fronte allo sguardo critico della società. Le vicende di Orlando, essere androgino, si delineano in una dimensione spazio-temporale particolarmente dilatata che vedono il personaggio impegnato a intrattenere rapporti con uomini e con donne, ad incontrare poeti e scrittori come Swift e Pope.

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