J. Conrad- “Cuore di tenebra”

Questo testo, scritto tra il 1898- 1899, affonda le sue radici nel tema del rapporto della realtà occidentale con il resto del mondo e ne riflette un momento fatale di questi rapporti, gli anni in cui il potere europeo otteneva successi in Congo Belga distruggendo ogni forma di civiltà e traendo ogni forma di profitto.

Il contesto imperialista, all’interno del quale si muovono i personaggi, mostra tratti del romanzo esotico, ma si contraddistingue per il forte senso di  problematicità  esistenziale che coinvolge tutti gli artisti del periodo, di fronte ad una realtà che ha perso la sua solidità e un io che, per conseguenza si sgretola.

Al centro della ricerca di Marlow, Ulisse dantesco, capitano di mare e inguaribile viaggiatore, c’è la figura di Mr Kurtz, capo della stazione più interna in cui è fortissima la produzione di avorio. In effetti, Mr Kurtz sembra essere l’incarnazione del gigante bianco che fagocita tutto ciò che esiste di nero su quelle terre selvagge prima che il candore possa mescolarsi con il nero infetto. Il viaggio verso l’inferno, verso la tenebra (la casa di Kurtz), prima di essere un viaggio materiale, è un vero e proprio percorso psicoanalitico di Marlow che culmina nella presa di coscienza dell’orrore di quel mondo. Conrad fa pronunciare proprio queste parole al demone Kurtz che, giunto in punto di morte, viene definitivamente divorato dallo stesso male che lui stesso ha creato.

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