Il Presidente Lombardo a ruota libera: cosa pensa degli sprechi dei fondi europei, del ponte sullo stretto, e dell’emergenza maltempo in Sicilia.

Il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, intervenuto ieri a Catania a margine di un seminario sulla cultura siciliana, e attraverso il suo blog, ha rilasciato diverse dichiarazioni sull’utilizzo dei fondi europei nella nostra regione, sulla sua posizione riguardo il ponte sullo stretto e infine sulla reperibilità di fondi riguardo le emergenze metereologiche che ormai annualmente investono la Sicilia.
Molto dure le dichiarazioni sull’utilizzo dei fondi europei: “Non possiamo tollerare ritardi. Mercoledì abbiamo incontrato i collaboratori del ministro Barca con i quali abbiamo messo in piedi un’ipotesi di utilizzo dei fondi europei perché non si possono più tollerare ritardi. Se il sistema non dovesse funzionare sono pronto a staccare la spina, a prescindere da ridicole mozioni di sfiducia. Ho già inoltrato a tutti gli assessori una nota in cui è previsto che o si va avanti con la spesa europea oppure nessuno può restare al suo posto, non possiamo permettercelo. La Sicilia dovrà costituire un esempio anche per le altre regioni meridionali.” Insomma, finalmente si chiede agli assessorati e ai ben pagati dirigenti di essere responsabili dei loro provvedimenti, di rispondere in prima persona delle loro mancanze.
Ma non finiscono qui le dichiarazioni di Lombardo; riguardo il ponte sullo stretto, sottolineando la discrepanza fra gli investimenti di decine di miliardi di euro per “l’alta velocità” nel Nord e centro Italia, il presidente si chiede come si possa negare un investimento molto minore per la Sicilia e la Calabria, e contemporaneamente si dice pronto alla ricerca di investitori privati per continuare con la costruzione dell’opera, che avrebbe positive ripercussioni su tutto l’apparato economico siciliano: “Un’opera straordinaria che proietterebbe una luce positiva sulla Sicilia, che anziché essere solo l’isola dei Gattopardi, della mafia e dell’inefficienza diventerebbe anche la terra della più straordinaria opera realizzata al mondo. Una delle più grandi infrastrutture mai costruite con ricadute sul nostro turismo, sul mercato del lavoro, sull’intera economia siciliana. Un’opera alla quale non possiamo rinunciare. Ho sentito troppa gente disposta ad investire, anche piccole cifre, per partecipare a quel grande progetto di finanza che i privati stanno mettendo su. Avremmo poi tutto il diritto, e anche il dovere, di chiedere a qualunque governo per quale motivo, se si è spinto fino a questo punto il progetto e la realizzazione del ponte, da un momento all’altro dovremmo fermarci e riprendere tra 5 o 10 anni. E perché mai ad un progetto del genere si dovrebbe negare una partecipazione pubblica di 1,5 o 2 miliardi di euro – conclude – quando invece l’alta velocità che attraversa il nord del Paese, la pianura Padana partendo dalla Val di Susa, costa 10 volte tanto?”
Infine, le ultime dichiarazioni, riguardano la richiesta di stanziamento fondi per la copertura delle spese sull’emergenza di Saponara e le altre calamità naturali accadute in Sicilia. Il Presidente non vuole ascoltare l’invito a reperire i fondi attraverso un aumento delle accise sul carburante, che ne farebbe lievitare ulteriormente il prezzo: “Abbiamo messo da parte oltre 30 milioni per l’ultima emergenza di Saponara, senza un euro di riscontro da Roma, salvo dirci che dobbiamo aumentare le accise sul carburante e iniziare ad incassare soldi dai carburanti. Noi non aumenteremo di un solo centesimo il carburante, che è già carissimo, ma quelle risorse ci servono”.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteCentorrino: “Foibe, un impegno al quale è chiamata tutta la comunità scolastica siciliana”
Articolo successivoIl Comune di Alcamo sigla un Protocollo d’Intesa con un Organismo di Mediazione