La Vucciria, Camilleri ricorda Guttuso

Nel centenerio della nascita di Renato Guttuso che cade il prossimo anno, essendo nato a Bagheria nel 1912, Camilleri gli dedica un breve racconto prendendo spunto dal famoso quadro dipinto dal maestro. Il quadro è notissimo ai più, ritrae un quartiere di Palermo, e il suo tipico mercato di strada,  che negli anni scorsi era un luogo mitico. Il racconto parte dai personaggi del quadro facendoli vivere e dando loro una storia, la donna vestita di bianco ritratta da dietro incontra lo sguardo dell’uomo che le viene incontro e nasce una conversazione. Il racconto è breve, quasi brevissimo ma in poche pagine vi è una storia intera, in pieno stile Camilleri con intarsi di siciliano che condiscono il tutto, ma è raccontato il mondo che in quel quadro vive,con i suoi colori, con gli odori di quel luogo, e soprattutto le persone che la vucciria frequentavano in quel periodo. anche chi non conoscesse il posto riesce ad immaginarlo dalle parole di Camilleri.  Nel libro   un saggio del figlio Fabio Carapezza Guttuso, che racconta il rapporto del maestro con i grandi quadri. La Vucciria ha dimensioni diremmo enormi: tre metri per tre. Guttuso alternava molto, specialmente nell’ultima produzione le grandi tele a quelle diremmo normali, aveva tanto da ‘dire’ ed i suoi pennelli riuscivano a coprire grandi tele. Viene anche spiegato il significato del mercato della Vucciria per Palermo e per i palermitani. Libro breve ma intenso, chi ama Camilleri riconoscerà la sua penna, chi conosce o vuol riscoprire la Vucciria vera o ‘pittata’ vi si ritrova dentro senza rendersene conto.

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