Sequestrati beni a boss mafiosi nelle Province di PALERMO E TRAPANI

Palermo- Il nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo ha sequestrato 50 milioni di euro di beni appartenenti a numerosi boss mafiosi. Tra i possedimenti posti sotto sequestro si evidenziano appezzamenti di terreno, numerosi immobili all’interno delle province di Palermo, Trapani e Milano, dove sono state sequestrate anche alcune strutture alberghiere e immobili di prestigio. I sigilli sono stati posti alle proprietà milanesi del boss Gaetano Fidanzati, capo mandamento di Resuttana, arrestato il 5 dicembre del 2009 proprio a Milano. Tra i destinatari dei provvedimenti ci sono anche Giovanni Adelfio, agli arresti domiciliari, e ritenuto capo mandamento di Villagrazia, e il padre Salvatore, anche lui ai vertici del mandamento a cui sono stati tolti terreni a Mazara del Vallo e a Petrosino, nel Trapanese; una società di scommesse a Villabate; una quarantina di rapporti bancari; quattro società che operano nel settore agro-alimentare.

A Sandro e Benedetto Capizzi, del mandamento di Santa Maria di Gesù e che avrebbero progettato di ricostituire la cupola mafiosa, sono state requisite tre imprese che si occupano di movimento merci, sbancamento terra e demolizioni, che hanno sede tra Palermo e Altofonte, la società Meditin che opera nel settore dell’edilizia e dei trasporti, tre ville, uno dei supermercati Conad dei fratelli Giaconia, con sede a Palermo, un’attività artigianale e quattro conti bancari. Al boss di Bagheria, Giuseppe Scaduto, che aveva ospitato in casa le riunioni per la ricostituzione della Cupola, sono stati sequestrati il ristorante “L’ultima fermata” di Bagheria, l’hotel Rinascimento di Palermo, un’impresa di Villabate e tre di Bagheria.

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