La Sicilia ammessa alla sperimentazione del nuovo sistema contabile nazionale.

La conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, ha incluso, il 22 Ottobre c.a., la Sicilia fra le regioni che sperimenteranno il nuovo sistema contabile nazionale. La Sicilia sarà l’unica fra le regioni a statuto speciale a sperimentare il nuovo sistema, le altre regioni ammesse alla sperimentazione saranno infatti Lombardia, Lazio e Campania. Cosa cambierà? Per l’anno 2012 si terrà conto del solo principio della competenza finanziaria (che consiste nel calcolare entrate e uscite negli anni in cui sono state stanziate le somme o previsti gli introiti, a prescindere dall’effettivo esborso o ricavo), verranno riclassificati gli attuali schemi di bilancio per le missioni e i programmi, e verranno effettuati una serie di riaccertamenti finanziari. Nel 2013, il nuovo sistema di contabilità finanziaria verrà applicato in maniera completa, con l’applicazione del sistema economico patrimoniale e del bilancio consolidato (che favoriranno il riconoscimento dei bilanci “in rosso”).

“Si tratta del riconoscimento dell’ampio risanamento economico finanziario avviato dalla Sicilia – afferma Gaetano Armao, l’assessore Regionale per l’Economia – che evidenzia l’impegno che la regione ha fin qui profuso in questo settore e riconosce la professionalità e la qualità della ragioneria generale dell’assessorato. Il 2011 è stato l’anno del risanamento a legislazione invariata. Adesso è necessario proseguire l’intervento con una finanziaria di respiro che completi il risanamento e la riduzione dei costi degli apparati amministrativi puntando decisamente alla crescita e agli investimenti.”

Non manca una chiusura polemica nei confronti del governo nazionale, fra le dichiarazioni di Armao: “Solo con ‘i conti e le carte in regola’ la Sicilia può recuperare – precisa – la credibilità necessaria per rivendicare appieno le prerogative che lo Statuto assegna e sulle quali non intendiamo far sconti ad un Governo nazionale che intende svalutarle. Chiudano subito – conclude Armao – la trattativa sul federalismo fiscale, sulla quale tergiversano da mesi nonostante le nostre proposte siano note da dicembre, e diano ai siciliani le risorse alle quali hanno diritto”.

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