Bandito Giuliano.. la storia infinita

Molti avranno letto nei mesi scorsi della riesumazione della salma di Salvatore Giuliano, bandito nato a Montelepre, con il preciso intento di stabilirne l’autentica identità. Da sempre si nutrono dubbi più o meno fondati sul fatto che possa esserci  nella tomba di famiglia un sosia e non lui, qualcuno ucciso al suo posto per fermare per sempre la sua storia che in quel momento sembrava essere inarrestabile. Troppe cose andarono in modo sospetto il giorno della morte ma anche successivamente. Tutte queste vicende sono da sempre oggetto di studio per il prof.G.Casarubea che si è più volte interessato ai fatti e tanto a scritto a riguardo. Il professore ricorda che  nel tempo sono spariti in modo inspiegabile:il calco del viso del morto Giuliano, fatto dal perito legale; il fascicolo dell’autopsia e il libro firme del cimitero che registrava le visite alla tomba di famiglia. La prova del DNA darà la certezza o porrà nuovi interrogativi se risultasse ciò che alcuni temono cioè che il cadavere non è di chi si crede. Questa storia rimanda, per contorni incerti ad altri scenari legati alla banda Giuliano, tra gli altri  quella di Fra’ diavolo tale Salvatore Ferreri, alcamese, la cui morte avvenne in circostanze incerte, e su queste  Casarubea scrisse, tempo fa, un libro per il quale subì anche un processo, finito in suo favore, nel quale avanzava non pochi dubbi sulle circostanze della  descritte dai verbali che sarebbe avvenuta  a seguito di conflitto a fuoco ma che da riscrontri testimoniali pare invece essere avvenuta, a freddo, in caserma. La prova principe, il DNA, porrà  finalmente fine alle dispute e farà riposare in pace chi giace in quella cappella di famiglia a Montelepre.

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