Shakespeare:”Pericle Re di Tiro”

Insieme a “Cimbelino”, “La tempesta”  e ” Il racconto d’inverno”, è uno tra i primi drammi romanzeschi. Metafora di un viaggio esistenziale, esso narra le vicende di Pericle che, dopo aver scoperto il male insito nel rapporto incestuoso tra Antioco e la figlia ed essersene macchiato a causa della pretesa di conquistare una moglie attraverso la risoluzione di un indovinello, è costretto a scontare la propria Hamartìa attraverso una serie di viaggi paragonabili ad un processo di redenzione e purificazione che dureranno 14 anni. Il dramma shakespeariano è impiantato su una fitta rete di simbologia che si ripete anche nelle altre opere. La struttura più esterna dell’opera è retta da una  gran quantità  di topoi come il mare, il naufragio, la divisione famigliare, la presunta morte che si mescolano con motivi rappresentativi di alcuni personaggi come quello della donna mirabile, dei temi boccacciani del travestimento e plautini nelle figure tipiche del “senex amans e  iratus”. L’opera è perfettamente inserita nel contesto letterario che vede l’utilizzo della “Contaminatio” di altri autori come metodo di scrittura innovativa. La vicenda del povero Pericle che perde la moglie Thaisa e la figlia Marina  si risolve con le due agnizioni delle donne , che erano state credute morte, realizzando completamente l’opera che gli dei avevano previsto per il  nobile  re di Tiro e rendendolo esempio di lealtà e di fede.

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