Tensione per i ricercatori palermintani in Libia

Ancora tensione per i due dottori di ricerca di Lettere e Filosofia, Daniele Coffaro e Carlo Giordano, che si trovano ancora oggi in Libia. I due erano partiti avendo ricevuto l’opportunità di insegnare all’Università libica di Misurata che, da tempo, vuole creare un dipartimento di italinaistica. Sono partiti, dunque, spontaneamente i due ricercatori, vista l’opportunità lavorativa e formativa che riguardava il loro settore disciplinare, l’italianistica. I due si sono ritrovati, però, nel bel mezzo della rivolta e impossibilitati, causa il visto scaduto, a tornare indietro, in Italia. La situazione risultà però essere, oggi, sotto controllo. L’ambasciata italiana li ha inseriti all’interno di una lista di persone che devono abbandonare la Libia. Siamo in contatto con la Farnesina e le autorità diplomatiche – dice il rettore dell’ateneo palermitano Roberto Lagalla – e faremo tutto quello che è in nostro potere per fare rientrare al più presto i due dottori di ricerca in Italia, ma voglio chiarire che non c’è alcun rapporto di collaborazione formale tra l’Università di Palermo e quella di Misurata. E che anzi abbiamo interrotto già l’anno scorso la collaborazione con l’Ateneo di Bengasi, perché non c’erano condizioni di serenità per i nostri docenti».Al momento, i ricercatori si trovano ad alloggiare in un albergo nella città di Misurata in attesa che vengano prelevati per essere  portati a Tripoli, causa il fatto che l’aereoporto di Misuarata è stato chiuso, da dove potranno ritornare in Sicilia.

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