Muore a Los Angeles Dino De Laurentiis, magnate del cinema italiano

Dino De Laurentiis lascia l’Italia nel 1972, quando una legge  blocca i finanziamenti ai film che siano di produzione completamente italiana. Si trasferisce, quindi, negli Usa dove fonda una società di produzione e distribuzione che lo rende famoso con film del calibro di I tre giorni del condor (Pollack), Serpico (Lumet) , Il giustiziere della notte (Wish). Ed proprio a Los Angeles che si è spento questa mattina, per morte naturale – come comunicato dal nipote Aurelio- all’età di 91 anni. Entrato nel mondo del cinema con una prima fallimentare esperienza da attore, è diventato negli anni una delle figure più importanti per la rinascita del cinema italiano nel dopoguerra: insieme all’amico Carlo Ponti produce, per l’omonima etichetta, il primo film totalmente a colori realizzato in Italia, Totò a colori (Steno), cui seguono film quali La strada (Fellini) , fino alla consacrazione con Le notti di Cabiria. Nel 1951 sposa Silvana Mangano, conosciuta poco tempo prima sul set di Riso Amaro (De Santis), da cui avrà quattro figli, cui si aggiungono due nati dalla relazione con Marta Schumacher. All’attività di produttore si aggiunge presto quella di imprenditore cinematografico, coinvolto nella costruzione di teatri di posa dalle parti di Roma, in cui si ritrovano a girare scene anche attori hollywoodiani, da Audrey Hepburn a Orson Wells. A lui il cordoglio del mondo del cinema e non solo: anche il leader del PD, Bersani, lo ha ricordato oggi come “un grande dell’industria del nostro cinema” .

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